Il pm non deposita il materiale accusatorio e le eccezioni sollevate dalla difesa della casalinga di Alcamo e del titolare di una struttura albergiera, accusati di reati inerenti lo sfruttamento della prostituzione, sono state accolte dal giudice che ha rinviato il processo al prossimo tredici febbraio.
Nella prossima udienza il pm produrrà gli elementi di prova, le intercettazioni con le quali sono state individuate venti persone, che avrebbero avuto rapporti sessuali con due donne.
Le indagini dei militari partirono nell'agosto dello scorso anno, dopo la denuncia presentata da una giovane donna castellammarese. Indagini portate avanti soprattutto con intercettazioni telefoniche e ambientali. Una cimice venne piazzata dai carabinieri anche sull'auto della casalinga alcamese. Durante le indagini, portate a termine in un paio di mesi, venne a galla il fatto che a prostituirsi sarebbero state una donna alcamese e una palermitana. Due insospettabili. Ma pare che il giro di donne sarebbe stato più ampio. Aspetto questo che non sarebbe emerso durante gli accertamenti. Rapporti sessuali si sarebbero consumati anche su vetture. Più utilizzata la struttura ricettiva, chiaramente molto più comoda. Prestazioni il cui costo avrebbe superato i 250 euro più il pagamento per l'affitto della stanza nella struttura ricettiva.
Saranno una ventina i testimoni alcuni di Alcamo, altri di Palermo, Menfi, Calatafimi-Segesta e dall'Agrigentino. Si tratta prevalentemente di professionisti e benestanti che saranno chiamati a testimoniare come persone informate dei fatti.