Prima di raggiungere, a Castelvetrano, il noto locale Area 14, subito dopo il delitto, Carmelo Bonetta e Margareta Buffa si sono fermati sul ponte Mazaro per sbarazzarsi del coltello utilizzato per uccidere Nicoletta Indelicato.
“Dall’auto – ha raccontato Carmelo Bonetta nell’udienza di oggi – sono sceso solo io. Ho gettato l’arma nel fiume”. Poi un’altra sosta. Questa volta nei pressi di uno stabile , tra Mazara del Vallo, e Campobello di Mazara per disfarsi dei vestiti sporchi di sangue che erano stati sistemati dentro ad un sacco. Bonetta dice: “Dall’auto siamo scesi tutti e due. Margareta ha messo il sacco accanto ad un palo della luce e gli ha dato fuoco, utilizzando il liquido infiammabile che era dentro la stessa bottiglia adoperata per bruciare il corpo di Nicoletta. Siamo subito risaliti in macchina e siamo andati via”. Raggiunta la discoteca, Margareta Buffa e Carmelo Bonetta sono rimasti lì, a ballare, fino alle 4,30. Prima di rincasare, la colazione in un bar di Strasatti. “Poi siamo andati a dormire. Il giorno dopo alle 7,30 sono uscito di casa per andare a lavorare. Margareta l’ho sentita nel tardo pomeriggio, mi ha chiesto di coprirla in certi orari e cioè dalla sera fino alla mattina”.
Bisognava fare, poi, un’altra operazione: pulire l’auto. “Lo abbiamo fatto – dichiara Bonetta – davanti al cancello di casa mia, utilizzando la candeggina, ma non ricordo se c’erano tracce di sangue”. E gli oggetti personali sottratti alla vittima? “Il bracciale e il telefonino – ricorda il maestro di balli caraibici – Margareta li ha nascosti nell’armadio della mia cameretta. L’ha vista mia madre”. Infine, Bonetta ha rivelato la preoccupazione di Buffa: “Il corpo non di deve trovare” perché dalla caserma dei carabinieri lei “voleva uscire con la sua auto e con la sua vita”.