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22/01/2020 06:00:00

Caso Saguto, il trolley con i soldi e il cerchio magico. Processo alle battute finali

 Ultime puntate di un processo che, udienza dopo udienza, ha svelato il lato oscuro dell’antimafia. Ha svelato quel “cerchio magico” che girava attorno all’ex presidente della sezione Misure prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto.

Un “sistema” basato sul continuo scambio di favori e gestione privatistica dei beni sequestrati alla mafia. Un “sistema” in cui al centro c’era quella che fino a qualche anno fa era giudicata un’icona dell’antimafia.


Il processo è alle battute finali al Tribunale di Caltanissetta e nei giorni scorsi sono cominciate le requisitorie dei Pm.
Silvana Saguto è imputata per associazione a delinquere, corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, induzione a dare o promettere utilità, abuso d'ufficio. Sono in totale quindici le persone imputate nel processo sul “sistema Saguto”. Un “cerchio magico”, così è definito, che sarebbe stato composto da un collega magistrato, Lorenzo Chiaramonte, avvocati, commercialisti, uomini delle istituzioni. I nomi più frequenti nell'inchiesta sono quei professionisti che avrebbero ottenuto molti benefici dalla Saguto che dall'alto del suo ruolo nella gestione dei beni sequestrati poteva decidere a chi dare le amministrazioni giudiziarie. C'è l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, campione di nomine, il professore universitario Carmelo Provenzano, accusato anche di avere scritto la tesi del figlio dell'ex giudice Saguto, Emanuele, anche lui imputato. Imputati anche l'avvocato Walter Virga, figlio di un giudice amico della Saguto assolto con il rito abbreviato. Del cerchio magico avrebbero fatto parte anche uomini delle istutizioni come l'ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo il colonnello della Dia Rosolino Nasca.
La requisitoria della pm Claudia Pasciuti si è concentrata nell’ultima udienza sulla figura di Cappellano Seminara e l’episodio del trolley pieno di soldi che l’ex presidente della sezione misure prevenzione avrebbe ricevuto dal suo amministratore giudiziario di fiducia.

La pm Pasciuti non ha dubbi, cominciando la sua requisitoria: "Da alcune intercettazioni si desume in maniera chiarissima che l'esercizio delle funzioni non era posto in essere per l'interesse pubblico ma per quello del privato".

L’episodio del trolley sarebbe avvenuto il 30 giugno 2015. Secondo l’accusa quella sera Cappellano Seminara avrebbe consegnato 20 mila euro a Silvana Saguto.

Cappellano Seminara “entra con il trolley alle 22.35 ne esce alle 23.10 e se ne va. Dal giorno dopo sui conti correnti dei coniugi Saguto-Caramma vengono fatti 4 versamenti per un totale di nove mila euro” ha detto Claudia Pasciuti.
Durante la requisitoria sono state esaminate le numerose intercettazioni che sintetizzavano la situazione economica non più felice di Silvana Saguto e del marito Lorenzo Caramma. Per l’accusa quella è la prova della corruzione. Per la difesa invece quella sera Cappellano Seminara era andato dalla Saguto a consegnare il piano industriale dell’Hotel Astoria. Una circostanza a cui non crede l’accusa, soprattutto per l’urgenza che avrebbe spinto l’avvocato Seminara a portare quei documenti alle undici di sera.

Nelle numerose intercettazioni si parla in effetti di “documenti”. Ma diversi indizi fanno ipotizzare ai Pm che si trattava invece di soldi. Sono numerose infatti le conversazioni tra Saguto e il figlio sulla situazione economica disastrosa. E poi la confidenza al figlio della consegna imminente dei “documenti”. Per l’accusa non c’era motivo di dare questa confidenza al figlio, se non quella di rassicurarlo che la situazione economica a breva avrebbe trovato uno slancio.


Da dove arrivavano quei soldi?
Per l’accusa sarebbe stato l'architetto Giuseppe Caronia a consegnare in una busta di plastica i soldi, ventimila euro in contanti, in banconote da 50 euro, all'avvocato Gaetano Cappellano Seminara. Soldi che poi finirono all'ex presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto e che sarebbero stati portati a casa di quest'ultima dallo stesso Cappellano Seminara.


"Quando Caronia venne convocato la prima volta nella caserma del comando provinciale della Finanza - ha detto Pasciuti - si limitò a dire: 'Erano per davvero documenti'. Qualche giorno dopo, ci ripensa e dice: 'L'altra volta, temevo che potesse scaturire una sanzione fiscale nei miei confronti. Dopo aver letto sui giornali dell'indagine che vede coinvolto Cappellano ed alcuni giudici ho capito la gravità della situazione e ho avvertito l'esigenza di dimostrare la mia totale estraneità a tali episodi di corruzione'. Caronia precisa di 'non avere mai incontrato la dottoressa Saguto'. E spiega: 'Una sera, intorno alle 21, ho avuto un incontro a piazza Sturzo con Cappellano. Era con la sua Mercedes bianca e io sono salito a bordo. Quindi gli ho consegnato una busta bianca contenente 20 mila euro in contanti, tutte banconote da 50 euro. Soldi che avevo prelevato dai conti correnti della Caes srl e da conti personali. L'incontro, aveva aggiunto, durò pochi minuti e non sono a conoscenza dell'uso che Cappellano fece del denaro'".
Le richieste di condanna o assoluzione arriveranno durante la prossima udienza, probabilmente, che si terrà il 5 febbraio.