Il 19 aprile si voterà per la presidenza del Libero Consorzio di Trapani, elezioni attese e altrettanto discusse sui nomi che concorreranno. Sono tre al momento i sindaci in ballo per la provincia trapanese: Giacomo Tranchida, Primo Cittadino di Trapani, Domenico Venuti, Salemi, Giuseppe Pagoto, Isole Egadi. Si tratta, ricordiamolo, di elezioni di secondo grado.
Alle urne potranno votare i consiglieri comunali di tutta la provincia e i sindaci dei 24 Comuni, insieme al Presidente verrà eletto un consiglio formato da dodici membri.
Le candidature per essere ammesse dovranno essere sottoscritte dal 15% degli aventi diritto al voto. A Palermo, Catania e Messina, città metropolitane, ad essere eletti saranno solo i consigli perché il sindaco coincide di diritto con la figura del presidente.
Se la data verrà confermata al voto andranno tutti i 390 Comuni della Sicilia. Non potranno essere eletti i sindaci delle città chiamate al voto nel mese di maggio, il 24 si voterà in moltissime città siciliane per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco.
All’ARS si è discusso di far slittare la data per eleggere il presidente del Libero Consorzio ad ottobre prossimo, non c’è stato nulla da fare.
Pd e Movimento Cinque Stelle si sono opposti a questa evenienza, la deputata capogruppo dell’UDC, Eleonora Lo Curto ha evidenziato come il mancato rinvio del voto per le ex province sia una fiera delle ipocrisie: “Non consentire a sessanta comuni siciliani, tra cui due capoluoghi come Agrigento ed Enna e diversi centri con decina di migliaia di abitanti quali Marsala, Barcellona, Vittoria e Carini, di poter esprimere democraticamente la rappresentanza nei Liberi consorzi e nelle Città metropolitane è un fatto assolutamente esecrabile.
Se è vero che non si vota da ben dodici anni nelle ex province, ciò è esclusivamente dovuto alle maldestre riforme del governo Crocetta, sostenuto da Pd con la stampella dei Cinque Stelle. Fa specie che i partiti di opposizione, nonostante avessero sottoscritto l’emendamento per posticipare le elezioni di secondo livello, si siano rimangiati tale impegno.
Rimango convinta che la strada più corretta per un processo elettorale autenticamente democratico sia quella del posticipo della data di elezione. Mentre altri si nascondono dietro il dito forse per accordi sottobanco, con grande senso di responsabilità e con coraggio denuncio questi infingimenti e rivendico il diritto per città importanti di poter esprimere i propri rappresentanti anche se, con l’abolizione del suffragio universale, la democrazia sta diventando sempre più residuale con pesantissime ricadute sui territori”.
Di diverso avviso è Peppino Lupo, capogruppo dem in Assemblea regionale: “È corretto che il 19 aprile sindaci e consiglieri comunali eleggano gli organi di secondo livello di Liberi Consorzi e Città Metropolitane. Ci aspettiamo – aggiunge Lupo - che il governo Musumeci preveda, nel prossimo bilancio regionale, risorse sufficienti per i servizi che gli enti di area vasta sono chiamati a svolgere per la comunità”.
Finirà così l’era dei commissari delle ex Province, abolite, ricordiamolo, dal governo regionale guidato da Rosario Crocetta. Da allora i territori, pur in presenza di un commissario, vivono una fase di crisi economica.