Tratte dimezzate, aerei a mezzo servizio o a terra vuoti. La pandemia di coronavirus potrebbe far fallire la maggior parte delle compagnie aeree in tutto il mondo entro la fine di maggio, a meno che non vengano adottate misure coordinate di sostegno al settore.
L'avvertimento arriva dal CAPA Center for Aviation; la società di consulenza australiana rivela che i vettori stanno esaurendo rapidamente le loro riserve di cassa. Vale per tutti, anche per i colossi. Un esempio per tutti è una notizia dell'ultim'ora: Lufthansa, un solido colosso del settore, ormai ha solo una tratta attiva sul lungo raggio. Ridurrà infatti del 90% l'offerta su questo tipo di voli. Venerdì scorso Lufthansa aveva dichiarato di avere a disposizione 4,3 miliardi di euro in liquidità, dopo aver raccolto altri 600 milioni la scorsa settimana, in risposta alle difficoltà. Il vettore tedesco potrebbe poi richiedere aiuti di Stato nei Paesi europei nei quali opera: Germania, Belgio, Svizzera e Austria, dove si trova la sede centrale delle società del gruppo. Air France-KLMridurrà tra il 70 e il 90% l'offerta nei prossimi due mesi.
Significa anche migliaia di dipendenti a casa: 30 su 40mila, nel dettaglio. British Airways ha già avvertito il personale che è in lotta per la sopravvivenza e si aspetta di tagliare posti di lavoro. Anche qui offerta ridotta del 75%. Situazione analoga per le compagnie aeree low cost Ryanair ed Easyjet. Ryanair non esclude di cancellare tutti i voli, di lasciare a terra temporaneamente tutta la flotta, riporta la stampa britannica.
Nel Regno Unito le compagnie aeree chiedono al governo un aiuto immediato tra i 5 e gli 8 miliardi di euro per tamponare l'emorragia, ma le perdite in tutto il settore a livello globale potrebbero ammontare a 100 miliardi nell'anno.
Euronews