17,00 - Si mantiene il trend dei nuovi contagi in Sicilia. Sono attualmente 1492 le persone positive al virus sull'isola, + 84 rispetto a ieri. Sono 74 i guariti, 3 in più di ieri, mentre i decessi salgono a 81, 5 in più di ieri.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (martedì 31 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 15.634.
Di questi sono risultati positivi 1.647 (+92 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.492 persone (+84).
Sono ricoverati 575 pazienti (+16 rispetto a ieri), di cui 72 in terapia intensiva (-3), mentre 917 (+68) sono in isolamento domiciliare, 74 guariti (+3) e 81 deceduti (+5).
Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 17 di oggi (martedì 31 marzo), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 91 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 62 (18, 4, 4); Catania, 453 (150, 16, 29); Enna, 191 (120, 1, 11); Messina, 283 (128, 10, 18); Palermo, 236 (87, 17, 9); Ragusa, 38 (10, 3, 2); Siracusa, 66 (36, 21, 6); Trapani, 72 (26, 0, 1).
6,00 - Il Coronavirus in Sicilia frena. La curva dei contagi sembra appiattirsi e genera un cauto ottimismo tra gli esperti, come in tutta Italia. Ma non bisogna abbassare la guardia.
Secondo i calcoli dell’Einaudi Institute for Economics and Finance, centro di ricerca universitaria di Roma, in Sicilia il 14 aprile sarà il giorno dei 0 contagi. Cioè fino a quel giorno è previsto un aumento sempre più contenuto dei nuovi positivi al Coronavirus fino ad arrivare ad una quota di zero nuovi contagiati.
Importanti anche gli studi di un team di docenti dell’Università di Palermo che sta analizzando, in modelli statici, il diffondersi del virus. Andrea Consiglio, Vito Muggeo, Gianluca Sottile, Vincenzo G. Genova, Giorgio Bertolazzi e Mariano Porcu hanno analizzato i dati forniti dalla Regione Siciliana e le proiezioni sulla curva del contagio. Qui il sito dove sono pubblicati gli studi.
Ecco il grafico.
“Un aspetto da cogliere dalla lettura del grafico riguarda l'efficacia delle misure di contenimento dell'epidemia. L'esistenza di uno o più cambi di regime può ragionevolmente essere attribuito alle politiche di distanziamento sociale”, spiega lo studio.
I valori da tenere in considerazione sono i tassi di crescita del virus e il tempo di raddoppio dei contagi. Ad esempio, mentre fino a qualche giorno fa, si stimava il raddoppio dei contagi in 4 giorni, in base ai dati degli ultimi giorni, in Sicilia per avere il raddoppio dei positivi al virus devono passare in media 9 giorni. Sono studi statistici che indicano un più moderato percorso del virus.
“Una riduzione del tasso di crescita determina una riduzione del numero dei contagiati per unità di tempo (giorno). Per esempio, per un numero di contagi pari a 100 e un tasso di crescita pari a 20, il giorno successivo si prevede un livello dei contagiati approssimativamente pari a 120 (ad es.: il numero dei contagiati domani è dato dal numero dei contagiati oggi moltiplicato per un fattore pari a 1 + 0.20 ) . Si osservi che, maggiore è il tasso di crescita e maggiore sarà il numero di contagi a parità di intervallo temporale. Pertanto, tassi di crescita decrescenti indicano un effetto positivo e sono attribuibili al successo delle politiche di contenimento dell'epidemia”.
Questo non significa che bisogna abbassare la guardia, anzi. Bisogna continuare sulla strada del distanziamento sociale.
I DATI
Frena il coronavirus in Sicilia. Da domenica a lunedì ci sono stati meno di 100 casi positivi in più, che sono quasi il 10% dei mille tamponi effettuati sempre ieri. Sono morte 11 persone.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 14.758.
Di questi sono risultati positivi 1.555 (+95 rispetto a domenica), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.408 persone (+78).
Sono ricoverati 559 pazienti (+37 rispetto a domenica), di cui 75 in terapia intensiva (+4), mentre 849 (+41) sono in isolamento domiciliare, 71 guariti (+6) e 76 deceduti (+11).
IL PUNTO ZERO CONTAGI
Entro metà maggio zero contagi. Per l’Einaudi Institute for Economics and Finance, centro di ricerca universitaria di Roma, per quella data le diagnosi di coronavirus dovrebbero azzerarsi in tutta Italia.
La ricerca, pubblicata sul Corriere della Sera, trae origine dai dati forniti giornalmente dalla Protezione civile e traccia la probabile evoluzione dei contagi in tutte le regioni.
La prima a sconfiggere l’ondata epidemica dovrebbe essere il Trentino-Alto Adige, il 6 aprile. In Lombardia, epicentro della diffusione del virus nel nostro Paese, non si dovrebbero avere più nuovi casi a partire dal 22 aprile. Ultima la Toscana, la regione dove la curva si sta piegando più lentamente, con una soglia prevista appunto al 5 maggio. E la Sicilia? Siamo fuori dall'emergenza il 14 Aprile.
AUMENTANO I PAZIENTI CHE ESCONO DA TERAPIA INTENSIVA
"Nell'ultima settimana la rete delle Terapie intensive (Rianimazioni) attivate in Sicilia, per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19 che sono andati incontro a grave insufficienza respiratoria e ventilazione controllata con intubazione, registra il recupero della funzione ventilatoria autonoma in una percentuale che oscilla dal 20 al 40 per cento dei pazienti ammessi. Si tratta di una percentuale variabile in rapporto alla severità del quadro di esordio e alla “fragilità” dei pazienti (leggi età avanzata, patologie concomitanti)".
Lo fa sapere il Comitato tecnico scientifico istituto dalla Regione Siciliana per l'emergenza Coronavirus.
"Tale dato - sottolineano gli esperti - fa ben sperare perché è in linea con i migliori dati nazionali di recupero di tali gravissime forme di insufficienza respiratoria e conferma che un trattamento nei tempi giusti e con risorse disponibili, che in queste ore si sta registrando grazie al contenimento e all’isolamento messo in atto sul territorio regionale, può permettere risultati in termini di salute pubblica altrimenti non raggiungibili".
Il Comitato specifica inoltre che "i pazienti dimessi dalle terapie intensive, ovviamente,.non rientrano ancora nel novero dei guariti, ma le loro condizioni di salute, seppur ancora precarie, fanno ben sperare. Il contenimento della pandemia e lo “stare a casa” stanno permettendo una adeguata e corretta assistenza nelle nostre Terapie intensive, ma invitiamo tutti a non abbassare la guardia e continuare a rispettare le regole".