Anche a Trapani, come ad Agrigento e Caltanissetta inziano a scarseggiare i reagenti per i tamponi. In Sicilia c'è il problema della mancanza dei reagenti per poter effettuare i tamponi e verificare dunque la possibile positività al coronavirus. Il problema ha gia messo in crisi la Sicilia orientale, dove si sono registrati fino a questo momento molti più casi. Ma la situazione è ora comune anche in altre province come, Agrigento, Trapani e Caltanissetta dove stanno per terminare i reagenti.
Si rischia di rallentare la capacità di individuare i nuovi casi di contagio. E rischia anche di essere vanificato lo sforzo di moltiplicare i controlli estendendoli a quanti, anche asintomatici, sono rientrati dalle altre regioni a partire dal 14 marzo.
Sabato scorso dal Policlinico di Catania, è partita l'allarme della mancanza di questi prodotti, dove le scorte sono già esaurite o quasi e alcuni tamponi vengono congelati in attesa delle nuove forniture. A Palermo il Policlinico, un vero hub dei tamponi, ha autonomia per almeno altri 10 giorni come per il Villa Sofia /Cervello. E ci sono tanti dubbi anche sulla tenuta dell'Istituto Zooprofilattico e sul fatto che possa continare a lavorare a pieno regime.
Per l'assessore alla Salute, Ruggero Razza, «non ci sarà un rallentamento delle diagnosi perché anzitutto la valutazione medica è di natura clinica. La Tac può essere nelle condizioni di evidenziare una polmonite interstiziale e questa può essere messa agevolmente in correlazione dai medici con altre sintomatologie». L'obiettivo di Razza è individuare gli asintomatici. Ma nei laboratori di analisi la priorità viene data ai tamponi che arrivano dagli ospedali.