I dati segnano un calo costante, nonostante ci siano ancora oltre 600 morti. In diminuzione i nuovi contagi, il numero di persone attualmente malate e i numeri di ricoverati, sia in terapia intensiva che fuori dalle terapie intensive.
"Finalmente sembra che si inizi a vedere una diminuzione di nuovi casi - ha detto Giovanni Rezza dell'ISS - nella curva epidemica, dopo una fase di plateau, sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso. Ma aspettiamo prima di tirare un sospiro di sollievo".
I DATI - C'è un calo sensibile dei nuovi malati per coronavirus. Sono complessivamente 94.067 i malati in Italia, con un incremento rispetto al giorno prima di 880 (dato più basso dal 10 marzo), vale a dire meno della metà dell'incremento di lunedì quando erano stati 1.941. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - è di 135.586. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile.
Sono 3.792 i pazienti nei reparti di terapia intensiva, 106 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.305 sono in Lombardia. Dei 94.067 malati complessivi, 28.718 sono poi ricoverati con sintomi - 258 in meno rispetto a ieri - e 61.557 sono quelli in isolamento domiciliare.
Sono 17.127 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 604. Lunedì l'aumento era stato di 636. Sono 3.792 i pazienti nei reparti di terapia intensiva, 106 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.305 sono in Lombardia. Dei 94.067 malati complessivi, 28.718 sono poi ricoverati con sintomi - 258 in meno rispetto a ieri - e 61.557 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
Direttore del dipartimento malattie infettive dell'Iss Giovanni Rezza - "Speriamo di assistere ad una flessione, ma bisogna sempre tenere a mente che il virus resterà nella popolazione, non è che arriviamo a zero tra una settimana o un mese e allora tana libera tutti. Bisognerà ingaggiare con il virus una "dura lotta". Dobbiamo mantenere rigorosamente tutte le misure di distanziamento sociale - ha aggiunto - perché ogni rilassamento può significare una ripresa della circolazione. Finora le caratteristiche dei test sierologici non sono del tutto soddisfacenti, l'affidabilità è ben lungi dal 100%. Per questo si stanno valutando vari test, come quello che cita lei al San Matteo di Pavia. Patentino di immunità? Se anche avessi un test anticorpale positivo non mi avvicinerei ad un'altra persona - ha aggiunto -, potrebbe essere un falso positivo, insomma mi dà un'indicazione di massima. I risultati dei test sierologici vanno presi con cautela. C'è incertezza ed è bene ammetterlo, le conoscenze sono cresciute moltissimo sul coronavirus, ma ci sono ancora carenze informative. Una è sul periodo durante il quale una persona resta contagiosa. Nella maggior parte dei casi 14 giorni dalla comparsa dei sintomi e con doppio tampone negativo può essere rimessa in società, distanziata socialmente dagli altri. Possono esserci casi eccezionali, una persona che resta positiva per più tempo oltre le due settimane. I casi di ritorno dell'infezione sono eccezionali. Non sappiamo se chi resta a lungo positivo è ancora contagioso e quanto è contagioso".
Coronavirus, vertice Conte-Comitato scientifico. La 'Fase 2' in due step - Il primo riguarderebbe piccole aperture per le attività produttive, mentre il secondo interesserebbe una rimodulazione delle misure per spostamenti e uscite. Sarebbe questo l'orientamento emerso nel corso del vertice tra il premier Conte e i tecnici in vista della scadenza in vista della scadenza delle misure di contenimento il 13 aprile. In ogni caso non sarebbero ancora stare ipotizzate date e la linea ribadita sarebbe quella della "gradualità e prudenza" nelle riaperture.
Dagli ospedali Covid al potenziamento della sanità territoriale in tutto il Paese. Sono tra le misure della fase 2 di cui si è discusso, a quanto si apprende, nella riunione di questo pomeriggio tra il premier Giuseppe Conte, i ministri e il Comitato tecnico scientifico. Nella riunione, a quanto raccontano fonti presenti all'incontro, si sarebbe concordato di garantire alcuni punti fermi per quando inizieranno le riaperture, a partire dall'applicazione rigorosa di misure di distanziamento. Quanto ai test sierologici e ai tamponi serviranno linee chiare, osservano fonti governative, da parte del comitato tecnico scientifico. La riunione è servita comunque, viene spiegato, a fare il punto della situazione e avviare un confronto che proseguirà nei prossimi giorni, in vista della scadenza del dpcm del 13 aprile. "Dobbiamo stare molto attenti alla fase 2: se sbagliamo i tempi torniamo in lockdown e ricominciamo da capo", ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a Porta a Porta in onda stasera. "Sta calando un po' la curva" dei contagi, "ma non dobbiamo cominciare a considerare quelle regole di contenimento facoltative", ha aggiunto dicendo "ai cittadini di comportarsi con massima responsabilità in questa fase, restando a casa e rispettando le regole che salvano la vita".
Nata la figlia del paziente 1 in Italia - E' nata oggi all'ospedale Buzzi di Milano la figlia di Paziente 1, cioè Mattia, il dipendente dell'Unilever residente a Codogno e ritenuto il primo caso accertato di Coronavirus in Italia. La moglie, Valentina, era risultata anche lei positiva ed era stata ricoverata in osservazione e poi dimessa dal Sacco, ospedale che fa parte della stessa azienda azienda sanitaria. Mattia, che era finito in terapia intensiva, è stato dimesso dal San Matteo di Pavia lo scorso 23 marzo.
I dati nel mondo - Sono oltre 80.000 i morti da coronavirus nel mondo. Lo indica il conteggio della Johns Hopkins University, che fissa al momento il numero dei decessi a 81.103. I contagiati, sempre secondo la JHU, sono 1.413.415.
Negli Stati Uniti il bilancio delle vittime da coronavirus sale ad oltre 12 mila, mille nel giro di poche ore. Solo in mattinata la Johns Hopkins University segnalava che i decessi avevano superato quota 11 mila. I casi di contagio sono ora 383.256. "Altri Paesi hanno di fatto piu' casi di coronavirus di quelli dichiarati, solo che riportano numeri ingannevoli o sbagliati", ha detto il presidente americano Donald Trump contestando che gli Stati Uniti siano il Paese al mondo con piu' contagi. Secondo le ultime cifre ufficiali in Usa si contano oltre 386 mila casi, quasi il triplo di Italia e Spagna, piu' di tre volte Francia e Germania e oltre il quadruplo della Cina. Gli Stati Uniti si apprestano a sospendere i fondi Usa diretti all'Organizzazione mondiale della sanita', ha detto Donald Trump, che nelle ultime ore aveva criticato l'Oms per essere troppo filocinese e accusandola per questo di aver sbagliato nel dare in ritardo l'allarme sulla pandemia.
Oltre 4 miliardi di persone in 100 Paesi o territori sono obbligati o invitati a stare in casa per contenere la diffusione del coronavirus, secondo un conteggio dell'Afp. Si tratta di oltre la metà della popolazione mondiale (il 52%), valutata dall'Onu nel 2020 a 7,79 miliardi di persone.
Fine dell'isolamemto a Wuhan - La Cina ha messo fine formalmente all'isolamento di Wuhan disposto il 23 gennaio negli sforzi per frenare la diffusione del coronavirus: il capoluogo dell'Hubei, focolaio della pandemia, era stato bloccato il 23 gennaio con l'intera provincia coinvolgendo attraverso una misura draconiana e senza precedenti 60 milioni di persone. Allo scoccare della mezzanotte locale, le 18:00 in Italia, il divieto di lasciare la città è caduto: le auto sono tornare ai caselli autostradali e i passeggeri sono saliti sui treni, sempre in uscita. Il Paese ha registrato lunedì 32 casi di contagio da coronavirus, tutti importati, e per la prima volta nessun decesso. E' quanto emerge dagli aggiornamenti quotidiani della Commissione sanitaria nazionale (Nhc). I decessi zero sono emersi per la prima volta dal 23 gennaio, data di inizio del conteggio su base quotidiana della pandemia e dell'annuncio della chiusura della provincia dell'Hubei e del suo capoluogo Wuhan, l'epicentro del contagio, negli sforzi per contenere il Covid-19. Se i nuovi casi di contagio interno sono azzerati, quelli importati sono saliti, coi 32 di lunedì, a quota 983. Sono stati poi 89 i dimessi dagli ospedali, mentre i casi gravi sono scesi di 54 unità, a 211. Le infezioni complessive sono aumentate a 81.740, di cui 1.242 pazienti ancora in cura, 3.331 decessi e 77.167 dimessi dagli ospedali, pari a un tasso di guarigione del 94,4%. I nuovi casi di asintomatici aggiornati a lunedì si sono attestati a 30, comprensivi di 9 importati: allo stato, sono 1.033 le persone sotto osservazione medica, di cui 275 riconducibili a casi importati.