In Sicilia la rivolta delle cassate rischia di rompere l'unità nella lotta al Coronavirus.
Fino a questo momento c'è stata, come dicevamo, unità d'intenti nella battaglia contro l'epidemia. Tutti d'accordo con il Governo Musumeci come con il Governo nazionale, per la chiusura di scuole, negozi, fabbriche, ristoranti, bar e pizzerie ma ora il "no alla cassata a domicilio" del presidente Musumeci rischia di far saltare quello che è l'equilibrio politico e sociale con il quale si sta affrontando l'emergenza Covid-19.
Fino adesso tutto è filato liscio, tranne qualche leggero mugugno quando Musumeci ha invocato pieni poteri per affrontare l'emergenza o qualche piccola protesta quando era ormai chiaro che sarebbe saltata la tradizionale scampagnata e arrustuta di Pasquetta, ma l'ordinanza di mercoledì scorso, che conferma la chiusura di bar, pasticcerie e ristoranti e vieta di conseguenza anche le consegne a domicilio, non è andata proprio giù alle associazioni di categoria, come CNA e Confartigianato che hanno richiesto l'intervento dei Prefetti per garantire loro un minimo di produzione, sia alla politica, con i pentastellati ma anche il PD che si dicono contrari alla decisione di vietare le consegne a domicilio a pasticcerie e ristoranti.
A sostenere la battaglia delle cassate c'è anche il presidente dell'Ars Gianfranco Micciché che si divide tra gli elogi al Governo Musumeci per essere riuscito a contenere la diffusione del virus, ma dall'altro lato, proprio riguardo all'ordinanza sul divieto di consegne a domicilio per Pasqua e Pasquetta, si dice contrario e auspica un passo indietro del Governo. In realtà questo passo indietro di Musumeci non c'è stato. L'unica modifica del Governo regionale è il prolungamento fino alle 23 dell'orario di lavoro dei supermercati, vista la doppia chiusura di Domenica e Lunedì.
Al no di Micciché si sono affiancati anche altri pezzi della maggioranza. I deputati Stefano Pellegrino Luisa Lantieri, Marianna Caronia, Antonio Catalfamo, Giuseppe Compagnone, Giuseppe Gennuso, Giovanni Bulla e Carmelo Pullara chiedono al presidente Musumeci di rivedere la propria posizione e sono pronti a chiedere una deroga dell’ordinanza che prevede tra le altre misure un iniziale obbligo di indossare la mascherina quando si esce.
La cassata però al momento è il tema che ha scatenato il dibattito politico al tempo del coronavirus. Sono rimaste poche ore per la protesta della politica assieme ai pasticceri se si vuole portare in porto qualche risultato prima dei giorni di Pasqua e Pasquetta.