Uno schema in dieci punti su come erogare i primi 30 milioni di aiuti alle famiglie che non hanno reddito in questa emergenza.
E' questo il vademecum che la Regione Siciliana ha inviato all'Anci, l'associazione dei Comuni. Un documento che ha fatto sollevare non pochi dubbi ai sindaci.
Musumeci ha stanziato 100 milioni di aiuti alle famiglie, mentre lo Stato 45, ma le modalità di erogazione sono completamente diverse. Più semplice quello dello Stato che ha lasciato liberi i sindaci. Complesso quello della Regione.
Gli amministratori comunali dovranno attenresi a queste disposizioni: sottoscrivere un «atto di adesione» che prevede a sua volta di richiedere al Cipe il codice unico di progetto, individuare e comunicare il responsabile della procedura, pubblicare il bando con cui si informa che c'è la possibilità di ottenere i bonus, predisporre un timbro con la dizione «spesa che ha usufruito del contributo del Po Fse». E ancora i sindaci dovranno effettuare un controllo a campione sulle autocertificazioni di chi parteciperà al bando, fare le graduatorie e trasmetterle alla Regione.
Per il presidente dell'Anci Sicilia, Leoluca Orlando, si rischia di portare realmente nelle case dei beneficiari i buoni spesa solo fra parecchi mesi».