L’emergenza da Coronavirus ha fatto slittare le elezioni regionali in varie parti d’Italia, così anche per quelle amministrative.
La data utile del 14 giugno subirà ancora un rinvio, si parla di novembre. Siamo nel campo delle ipotesi, più fattibile un ulteriore slittamento alla primavera 2021.
Ci si pongono legittimamente degli interrogativi: come si potrà fare una “normale” campagna elettorale, dei comizi, delle riunioni? E’ tutto molto precario. Ma c’è un altro aspetto, oltre quello dell’assembramento, che va preso in giusta considerazione. La gente è stanca, sta vivendo un periodo difficile , periodo non destinato a finire a breve, con delle ripercussioni sia economiche che psicologiche.
Ci vorrà del tempo prima che si torni alla normalità, che si acquisisca una certa serenità e un nuovo approccio con la politica.
Questo tempo di quarantena, infatti, ha rimescolato le carte ha creato maggiore sconforto e diffidenza nella classe dirigente ad ogni ordine e grado. Sarà necessario ricucire, ridare vigore e fiducia alle istituzioni.
Quello che è emerso dal periodo emergenziale, che si sta ancora oggi affrontando, è che bisognerebbe andare avanti con e per meritocrazia. Non potrà amministrare uno sprovveduto, non ci possono essere persone incapaci che hanno vissuto la politica solo per inciampo o per incarichi di partito.
Oggi più che mai c’è bisogno di competenza, di capacità, di velocità e di non protagonismo.
L’emergenza ha aperto un varco e denudato i problemi reali dei Comuni, della Regione, del Paese.
Non è più ammissibile che ci siano consigli comunali al limite della decenza, che ci siano consiglieri eletti con più di 700 voti senza mai avere aperto bocca a Sala delle Lapidi se non per dire “presente” oppure “favorevole” o “contrario”.
Ci vuole sangue e carne in politica, ci vuole passione e umanità, ci vuole consapevolezza e responsabilità.
E nonostante il consiglio comunale di Marsala abbia un livello di istruzione alto è stato uno dei peggiori, nei contenuti e nelle proposte. Votare il prossimo sindaco, i futuri rappresentanti dei cittadini sarà cruciale per una comunità intera. Il riciclo ci sarà, è nella ovvietà delle cose.
Si voterà, dunque, a novembre? Difficile, risulterebbero delle elezioni falsate. L’estate non è il momento migliore per fare la campagna elettorale, caldo a parte, c’è un tessuto sociale che andrà ricomposto, uno scoramento che dovrà essere indirizzato altrove.
Cambierà in ogni caso lo scenario, sia che si tratti di novembre o della primavera 2021.
L’attuale amministrazione potrebbe presentarsi unita e compatta nel sostenere direttamente il sindaco Alberto Di Girolamo.
Massimo Grillo resterà il candidato dei moderati? Probabile ma c’è Renzo Carini che incombe, la politica regionale è tornata a fare pressing sulla sua figura, ritengono sia vincente a primo turno. Sono pressing, tuttavia, che Carini continua a rifiutare adducendo situazioni legati alla propria professione.
Magari verrà sciolta l’incognita Giulia Adamo, in attesa della sentenza “Spese pazze all’ARS”, l’ex sindaca non ne ha mai fatto mistero e vuole scendere in campo.
Intanto in questi mesi potrebbe essere rivalutata la figura di Nicola Fici, giovane di belle speranze, con una coalizione che aveva creato e una rete di accordi politici che promettevano bene. Non si comprende cosa sia accaduto: il suo passo indietro e l’avanzamento di Grillo, c’è qualcuno di quel tavolo che rumoreggia che tutto era organizzato fin dall’inizio.
In ogni caso ci saranno nuovi equilibri che si delineeranno e che potrebbero portare ad una rimodulazione della campagna elettorale futura.