E' mistero sulla morte di Nicolò Giovanni Piccione, l'uomo del '70, trovato morto ieri sera nel suo appartamento di Corso Gramsci, nel centro di Marsala. Piccione aveva cinquanta anni, viveva solo, in condizioni precarie di salute e di indigenza, dicono i conoscenti.
Era in isolamento da alcuni giorni, probabilmente a causa delle restrizioni imposte dal coronavirus. Ma ormai da due settimane i parenti non avevano più notizie.
Sono stati i parenti a chiedere l'intervento della Polizia, che a sua volta ha chiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco per entrare nell'appartamento. La scena che si è presentata ai loro occhi è stata terrificante: il corpo di Piccione giaceva sul letto in avanzato stato di decomposizione. Era morto da almeno venti giorni, probabilmente per cause naturali.ù
Ma perchè il cadavere è stato scoperto solo ora? Sono le prime domande fatte dagli agenti del commissariato di Via Verdi al fratello dell'uomo, che era presente ieri all'apertura della porta.
Ma il vero mistero è un altro. Oggi davanti la porta di casa qualcuno, mosso da compassione, ha lasciato un mazzo di fiori. E alla nostra redazione sono arrivate diverse segnalazioni che ci dicono che in realtà già da alcuni giorni c'era chi veniva a lasciare un mazzo di fiori sulla porta di casa del cinquantenne. Qualcuno che insomma sapeva che era morto, e che non ha detto nulla. Come mai?
La circostanza è confermata a Tp24 da alcuni operatori che erano presenti ieri sul posto e che hanno confermato che, stranamente, hanno notato un mazzetto di fiori davanti la porta. E la stessa cosa dicono i vicini, che raccontano, volendo restare anonimi di una persona, probabilmente un assistente sociale, che sapeva che Piccione era morto, ma che si spaventava a denunciare il fatto, e ha dunque ripetutamente messo questo mazzetto di fiori per lanciare un "segnale".