"Qui c'è l'assalto della politica". Non ci sta, Massimo Ombra, titolare della Myr, la società che avrebbe dovuto realizzare il porto di Marsala, a passare per l'imprenditore che ha fatto perdere tempo alla città, fino alla revoca della concessione da parte della Regione Siciliana. Nelle ultime settimane le dichiarazioni sul porto di Marsala e il suo stallo sono aumentate, anche perché si avvicinano le elezioni e il porto sarà, tanto per cambiare, terreno di scontro elettorale. "Ma tutti questi politici che oggi parlano, in dieci anni dove sono stati?" si chiede Ombra. il riferimento è anche ad alcune dichiarazioni del presidente del consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano, che ha detto a Tp24 che bisogna fare chiarezza sull'iter del porto perchè molte cose in questi anni non tornano. Ribatte Ombra: "Ma quando Sindaco di Marsala era Giulia Adamo, Sturiano dov'era? E dov'è il tanto decantato progetto pubblico di messa in sicurezza del porto?".
Fatto sta che in mezzo a tutti questi punti interrogativi, a farne le spese è la città, che continua ad avere un porto moribondo, indegno. "Nel 2009 quando abbiamo cominciato il nostro iter - racconta Ombra - era un altro mondo. Non c'era stata ancora la gravissima crisi economica di quegli anni, ed è per questo che noi, pur di realizzare l'opera ci siamo accollati la realizzazione di opere per 17 milioni di euro in più, che però non possiamo sostenere". Da qui la proposta di Massimo Ombra: "I progetti sono pronti, cantierabili. Chi ci ha rimesso veramente in questi anni è stato il mio gruppo, che ha investito tempo, risorse e idee per il porto di Marsala, mentre la politica litigava. Solo per la progettazione abbiamo speso un milione di euro. La mia proposta allora è questa: prendetevi i progetti, realizzateli, vi regalo dieci anni della mia vita. Ma sgravatemi dalle opere infrastrutturali".
Secondo Massimo Ombra la fase di stallo sul porto di Marsala esprime un problema più generale: "Oggi, purtroppo, gli enti pubblici non hanno progettualità, non hanno visione. Lo dimostra anche il fatto che in tutti questi anni l'unico risultato ottenuto è stato il piano regolatore del porto, che ha messo d'accordo tutti gli operatori ma che è stato realizzato grazie al nostro lavoro, non certo grazie alla politica o agli amministratori".
Insomma, Ombra si dice "lieto di realizzare il Marina di Marsala", ma detta le condizioni: "E' l'ora che il pubblico svolga il suo ruolo, e spenda soldi per la realizzazione delle opere infrastrutturali. Io non posso mai farle, perchè non trovo nessuno che mi finanzia opere così costose che non posso mettere a reddito. Ripeto: i progetti cantierabili sono pronti. Si possono già fare le gare". Alla Myr di Ombra resterebbe l'incarico di realizzare la restante parte dell'opera per un investimento di 40 milioni di euro in cambio della concessione del porto per 60 anni. Se avesse realizzato la messa in sicurezza, Ombra avrebbe avuto in cambio 10 anni in più di concessione. "Purtroppo, con il carico della messa in sicurezza la sostenibilità economica del progetto non regge". Rispettando queste condizioni, Ombra afferma: "Non ho problemi a partire".
Poi, si leva qualche sassolino dalla scarpa: "Il presidente del consiglio comunale dice che addirittura ha convocato una riunione straordinario del consiglio per fare luce sul porto, e io non mi sono presentato. E' vero, era il 2018. Sturiano forse non ricorda che io convocato un giorno prima, e che purtroppo ero all'estero ... Se magari avesse concordato con me la data ...".
Oggi, intanto, si terrà una riunione della IV Commissione "Ambiente territorio" dell'Ars, con tutti i protagonisti di questa intrigata vicenda che sono invitati a partecipare, per l'audizione dell'assessore regionale per le infrastrutture.