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05/06/2020 09:26:00

L'informazione e il covid: più lavori, più ricevi insulti 

 Tp24 ha mediamente ogni giorno 50.000 lettori diversi, 90.000 persone che leggono la nostra pagina Facebook, e migliaia di persone che informiamo da più di 10 anni, con uno stile e una qualità che ha ricevuto apprezzamenti in tutta Italia, per le inchieste giornalistiche e gli approfondimenti.

Non riusciamo ad essere sempre all'altezza delle nostre aspettative, è umano. Ad esempio, facciamo tanti, troppi, errori di battitura. 
E sappiamo che tra le quasi centomila persone che ci seguono non tutte rappresentano la figura del lettore ideale (critico, severo, impegnato, attento ...).
I social hanno dato possibilità a tutti di commentare tutto, credendosi esperti di ogni materia, pretendendo di insegnare agli altri il mestiere.
E insomma, ancora una volta dobbiamo segnalare il fatto che riceviamo troppi commenti offensivi, senza senso, volgari, beceri.
E' avvenuto nel caso della scritta offensiva scoperta a Marsala nei confronti della ministra Bellanova, ed è avvenuto ieri sera quando abbiamo raccontato del caso sospetto di Covid a Marsala che stava comportando la chiusura al pubblico del pronto soccorso dell'ospedale (e quindi, ecco che il fatto diventa notizia: perchè interessa l'interruzione di un servizio per la comunità). 

Noi abbiamo raccontato quello che stava accadendo: ovvero la chiusura del pronto soccorso per un caso sospetto di covid. E abbiamo lavorato fino a tardi, per aspettare il tampone, anzichè rinviare tutto all'indomani.  Non ci aspettiamo le lodi, ma non accettiamo gli insulti e le accuse incredibili, come se fossimo generatori di ansia, o come se trovassimo piacere nel lavorare fino a quasi mezzanotte. Insulti spesso ricevuti da gente che si vanta di aver studiato "all'università della strada", o di seguire quel pagliaccio di Pappalardo, o di sapere di virus più dei virologi o di come si fa un giornale più di noi. 

Non capiamo cosa ci sia di assurdo nella nostra professionalità. E ancora di più non capiamo cosa ci sia di sbagliato in parte (per fortuna, comunque, una minoranza) della nostra comunità.  A Codogno, la città in Lombardia dove è stato registrato il primo caso italiano di coronavirus, hanno riaperto il pronto soccorso, e subito lo hanno dovuto chiudere per un caso sospetto di Covid. I media locali, e non, hanno coperto la notizia, come abbiamo fatto noi per Marsala, con rigore e professionalità. E nessuno ha parlato di fake news o ha usato termini offensivi nei confronti dei giornalisti.

Ci facciamo un mazzo tanto per garantirvi un'informazione precisa, puntuale e tempestiva.

A voi chiediamo di contare magari fino a dieci prima di commentare. Ma a volte cadono le braccia, e viene il sospetto che in tanti fino a dieci neanche sappiano contare più.

Giacomo Di Girolamo