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15/08/2020 12:00:00

Anche un mastello gettato al Boeo

 di Massimo Jevolella

Ultimissima da Schifopoli: anche un mastello della differenziata gettato da un vandalo dietro al muretto d'ingresso della rocca centrale, al Capo Boeo di Marsala. Paradossale vergogna delle vergogne: uno strumento concepito per risolvere il problema della raccolta rifiuti, trasformato esso stesso in un rifiuto, abbandonato da una mano vigliacca e sprezzante, e in bella vista, proprio accanto al passaggio che permette ogni giorno, a centinaia di marsalesi e di turisti, di accedere al promontorio roccioso che per la sua natura e per il suo valore simbolico di “capolinea dell'Italia” si dovrebbe considerare sacro e inviolabile, alla stessa stregua di una preziosa opera d'arte.

E invece no. I vandali, i terroristi ambientali non si fermano davanti a niente, non hanno riguardo per niente e per nessuno, e anzi sembrano di giorno in giorno rincarare la dose della loro criminale inciviltà. E i marsalesi civili e “onesti”? Che fanno? Stanno a guardare, e sopportano rassegnati? O forse nemmeno guardano, anzi, distolgono lo sguardo dalle schifezze e dagli orrori quasi in un gesto involontario, automatico, segno evidente di una resa che affonda radici in una cultura atavica che non tiene in nessuna considerazione il bene comune, mentre è pronta a difendere con ogni mezzo, anche violento, tutto ciò che a torto o a ragione si ritiene un bene privato?

Perché l'ambiente è il nostro bene comune. “Comune” vuol dire “di tutti”. E se vuol dire “di tutti” vuol dire mio, tuo, suo, nostro, di ciascuno di noi. Per questo non possiamo arrenderci, non possiamo far finta di niente, non possiamo e non dobbiamo girare la testa dall'altra parte. Chi sporca l'ambiente, le nostre strade, i nostri giardini, i nostri litorali, in realtà sta sporcando il “nostro” bene, sta lordando il nostro salotto di casa, sta riempiendo con la sua merda il nostro giardino!

Tutti i giorni io porto via dalla spiaggia o dalle rocce delle schifezze abbandonate dai soliti incivili. La gente mi guarda inebetita come fossi un marziano. Qualcuno si azzarda a dirmi: “Bravo”. Ma nessuno alza un dito. Nessuno fa niente. Se ne stanno sdraiati al sole, beati e tranquilli, mentre a due passi da loro giacciono plastiche e cartacce e altre schifezze abbandonate. Ma come fanno a sopportare tutto questo? In casa loro se ne starebbero sdraiati beatamente sul divano circondati da immondizie abbandonate sul pavimento e sui mobili? E la spiaggia su cui si divertono, e su cui giocano i loro bambini che crescono ingrassati a patatine fritte e altre schifezze alimentari, anche quella non è forse casa loro? Come fanno a non capirlo? Com'è possibile che questo popolo non si apra finalmente alla comprensione del valore sacrale dell'ambiente, e non s'infiammi di passione per le questioni ecologiche? Dovremo sempre essere gli ultimi, anzi gli ultimissimi in Europa e nel mondo civilizzato in tema di cultura ambientalista? In questa sventurata Sicilia che non sa difendere i suoi tesori, e nemmeno è capace di depurare le acque dei suoi fiumiciattoli che finiscono a mare stracarichi di liquami velenosi?

Rivolgo un appello personale a quelli (sicuramente pochi, perché pochi sono anche quelli che leggono gli articoli dedicati alla difesa dell'ambiente): amici miei, fatevi anche voi parte attiva. Non limitatevi a deprecare il vandalismo ambientale. Date anche voi l'esempio. Abbiate il coraggio di parlare, di denunciare, di gridare se necessario, e soprattutto di fare, di raccogliere le schifezze se le trovate in giro, di dare l'esempio, senza stare ad aspettare che sia sempre “il Comune” a spazzare via gli orrori dalla vostra vista. E sia guerra senza quartiere ai delinquenti che insozzano la nostra casa comune!