L'emergenza sanitaria da Covid-19 ha rimesso in allarme tutti i territori. I casi sempre crescenti hanno creato ansia anche negli operatori della Sanità, che ne scrivono una lettera senza mai firmarsi, perchè a lamentarsi sono tutti bravi a metterci la faccia no.
In questo lungo sfogo si punta il dito contro il direttore sanitario dell'ospedale Paolo Borsellino: “A gestire la politica del "tuttapposto" sempre lui: il Direttore Sanitario di Presidio che, sempre prodigo di minacce di provvedimenti disciplinari, nasconde la polvere sotto il tappeto e tira una coperta troppo corta per coprire tutte le magagne di un ospedale che, ormai è lampante, è incapace di gestire.
Andiamo con ordine. Tutto iniziò a marzo con la trasformazione del “Paolo Borsellino” in Covid Hospital. Foto di rito e frasi come "orgoglio marsalese", "fiore all'occhiello del territorio", "siamo bravissimi a fronteggiare le emergenze", “siamo pronti!”. Ed ecco che arriva una pioggia di circolari senza senso e note protocollate che si smentivano tra di loro. Ad ogni comunicato, ad ogni ordine di servizio, seguivano almeno una rettifica e una smentita. Per il pubblico… "tuttapposto!".
Chi scrive lamenta anche una serie di minacce subite sempre dal direttore in questione: “Di che vi lamentate? Sono solo casi sospetti! A te ti faccio un provvedimento disciplinare eh?!".
L'attenzione dei sanitari poi si sposta sui casi attuali di contagio all'interno del nosocomio cittadino: “L'infermiera positiva al Covid19 non è una, ma sono due! Si legge anche che il contagio è stato intrafamiliare e non in ospedale. Come si fa a dirlo? Quale dote divinatoria possiede chi afferma una cosa simile?
Due infermiere positive e…il personale non viene posto in quarantena perché… indossano tutti i dispositivi! Già. Peccato che da mesi si indossano solo mascherine chirurgiche e l'attività dei reparti è continuata come se nulla fosse con tanto di ambulatorio. Quindi… se un bambino (un soggetto potenzialmente sano) viene trovato positivo, chiudiamo una scuola; se un medico o un infermiere del “Paolo Borsellino” è positivo, ed è stato a contatto con centinaia di altre persone tra cui malati, defedati, altri medici ed ha girato mezzo ospedale… "tuttapposto!!".
E gli ambienti? Anche gli ambienti vengono sanificati ogni giorno. Perché al “Paolo Borsellino” siamo dotati di un mocio vileda ed uno swiffer speciali che mandano il virus al creatore. Vedere per credere! A maggior ragione ora che ci sono due positivi che hanno girato mezzo ospedale. Ancora oggi ci chiediamo come abbiamo fatto a non trasmettere tutta questa scienza al resto del mondo… A quest'ora sarebbero tutti salvi”.
Una lunga lettera che lamenta lo scenario attuale del Pronto Soccorso con persistente carenza di organico.
Non è la prima volta che si assiste a sfoghi da parte del personale della Sanità locale, le lettere anonime, tuttavia, non sortiscono alcun effetto se non quello di allarmare la città.
Nel frattempo il Nursind, a nome del suo segretario territoriale, Salvo Calamia, con una nota evidenzia le criticità dell'ospedale di Mazara come riferimento Covid in provincia di Trapani: “Una scelta che potrebbe non essere strategica per diversi motivi, come l’approvvigionamento con le giuste strumentazioni, l’adeguata formazione del personale soprattutto e bisogna garantire percorsi e locali separati per evitare possibile promiscuità”.