12,50 - Salgono a 315 i positivi al Coronavirus in provincia di Trapani. Sono 5 in più, al netto dei guariti, rispetto a ieri.
Lo comunica l'Asp di Trapani nel quotidiano bollettino sull'emergenza Covid. Il dato che emerge è l'aumento dei ricoverati, sono 20 non in terapia intensiva, 4 in più rispetto a ieri, e uno in terapia intensiva.
Dei ricoverati 12 si trovano al reparto Covid dell'ospedale di Mazara del Vallo.
Ecco i dati nel dettaglio.
Alcamo 33; Buseto Palizzolo 17; Calatafimi-Segesta 8; Campobello di Mazara 1; Castellammare del Golfo 7; Castelvetrano 16; Custonaci 4; Erice 23; Favignana 1; Gibellina 0; Marsala 31; Mazara del Vallo 11; Paceco 0; Partanna 11; Poggioreale 1; Salaparuta 5; Salemi 68, Santa Ninfa 9; Trapani 50; Valderice 9; Vita 3, San Vito Lo Capo 2; Petrosino 5.
Ricoverati in Terapia Intensiva -1
Ricoverati non in Terapia intensiva – 20
Isolamento domiciliare obbligatorio – 294
Totale guariti - 213
Decessi – 9
Totale tamponi effettuati – 29.949
Test sierologici su personale sanitario – 10.393
Test per ricerca antigene – 3.551
6,00 - Tre nuovi contagiati e un guarito in più portano a 310 gli attuali positivi al Coronavirus in provincia di Trapani. Due in più rispetto a sabato e c'è un ricoverato non in terapia intensiva in più.
Si attestano a 107 invece i nuovi contagi in Sicilia, nell'isola ci sono 14 terapie intensive totali e il costante aumento dei contagi ha fatto accelerare i tempi della nuova ordinanza firmata ieri da Musumeci che entrerà in vigore a partire da mercoledì prossimo. Mentre il dato italiano registra 1.766 nuovi casi nelle ultime 24 ore, a fronte del 1.869 di sabato.
I dettagli nel trapanese - Alcamo 32; Buseto Palizzolo 17; Calatafimi-Segesta 8; Campobello di Mazara 1; Castellammare del Golfo 7; Castelvetrano 16; Custonaci 4; Erice 23; Favignana 1; Gibellina 0; Marsala 31; Mazara del Vallo 11; Paceco 0; Partanna 11; Poggioreale 1; Salaparuta 5; Salemi 66, Santa Ninfa 9; Trapani 49; Valderice 9; Vita 2, San Vito Lo Capo 2; Petrosino 5. Ricoverati non in terapia intensiva 16 Guariti 211, isolamento domiciliare obbligatorio 293, decessi 9, ricoverati in terapia intensiva 1.
I dati siciliani - Sono 107 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia nelle ultime 24 ore. Di questi 7 sono migranti ospitati nel centro di prima accoglienza di Lampedusa. Salgono così a 2659 i contagiati, 282 ricoverati in ospedale, 14 dei quali in terapia intensiva; 2.377 in isolamento domiciliare. I tamponi eseguiti sono stati 4.202. Si registrano anche 2 nuove vittime del virus che portano il totale dei decessi a 308 dall'inizio dell'epidemia nell'isola. La vittime sono state registrate a Messina dove è deceduta una donna di 78 anni e a Catania dove la vittima è un uomo di 79 anni. I guariti di oggi sono 29. Sul fronte della distribuzione fra province a Palermo 66 nuovi casi anche se 7 sono migranti ospitati nell'hotsport di Lampedusa, poi c'è Catania con 14 nuovi positivi, Enna 10 casi, Caltanissetta e Messina 6 casi per ciascuna provincia, poi 3 contagi a Ragusa e 1 ciascuno nelle province di Trapani e Agrigento.
I rischi per la Sicilia - C'è preoccupazione in Sicilia per i nuovi contagi del Covid-19. Secondo gli esperti la causa è da addebitare ad un’estate "leggera" e poco responsabile un’estate senza mascherina, di balli in discoteca, di assembramenti su navi e aliscafi. Un’estate senza gel disinfettante, senza distanziamento. E secondo i medici dei principali ospedali siciliani la prospettiva nei prossimi quindici giorni è di un ulteriore peggioramento: «Per un’inversione di tendenza dobbiamo cambiare rotta subito». Altrimenti il sistema sanitario è destinato ad andare in tilt. Se il 1° settembre i ricoveri erano 71, ora i ricoverati sono 284. Le Terapie intensive reggono — i pazienti intubati sono 14 — ma i positivi, che il 1° settembre erano 1.152, sono 2.583, più del doppio. «I tamponi non c’entrano — dice Francesco Di Lorenzo, primario di Malattie infettive dell’ospedale Civico a Repubblica — i positivi sono raddoppiati perché qui il virus prima circolava meno e oggi invece c’è. Paghiamo il prezzo di comportamenti da “liberi tutti”». Il reparto di Di Lorenzo, 26 posti, è tutto pieno. E pieno è anche quello di Medicina generale. «Rimane qualche posto solo a Pneumologia — dice — l’aumento dei ricoveri è un dato che non può essere ignorato». L’età media dei ricoverati non è alta: «Avrò un paio di ottantenni, ma il più giovane ha 45 anni — dice il primario — il virus c’è e non è affatto mutato. Sono i malati che sono aumentati». Le Terapie intensive reggono, ma Di Lorenzo avverte: «I ricoveri non in Terapia intensiva non sono una passeggiata, non è vero che i sintomi sono lievi. La degenza media è di almeno quindici giorni». E a breve, se continua questo andamento, anche il Civico, come già il Cervello, sarà pieno. «La soluzione più efficace sarebbe la più radicale: un nuovo lockdown. Ma se non si vuole arrivare a tanto, serve un controllo severo e rigidissimo sugli assembramenti".
Nello Musumeci adotta la nuova ordinanza che entra in vigore mercoledì - "Le misure che adottiamo con questa ordinanza mettono al centro i controlli e la prevenzione nei confronti delle persone fragili o più esposte al contagio. I nostri costanti e ripetuti inviti alla prudenza purtroppo non sono stati da tutti adeguatamente raccolti ed entriamo in una fase difficile dell’epidemia, con l’arrivo della stagione influenzale. Il testo è ancora una volta improntato al principio della leale collaborazione tra tutte le istituzioni e del confronto con i professionisti, che presto l’assessore Ruggero Razza tornerà ad incontrare con il Comitato tecnico scientifico. Abbiamo appreso che la chiave più importante per affrontare questa emergenza è rappresentata dalla tempestività delle decisioni e della previsione degli eventi futuri. La #Sicilia non vuole un nuovo lockdown, ma per impedirlo dobbiamo impegnarci tutti, soprattutto i più giovani".
La nuova ordinanza siciliana - Uso obbligatorio delle mascherine quando si è tra estranei, registrazione e tamponi rapidi per chi proviene dall'estero, controlli periodici sul personale sanitario e sui soggetti cosiddetti fragili, oltre ai divieti di assembramento. Sono queste le ulteriori misure di prevenzione contenute nella nuova ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per limitare il contagio del Coronavirus nell’Isola. Il provvedimento, appena firmato, entrerà in vigore mercoledì e avrà efficacia fino al 30 ottobre. Potete leggere l'ordinanza cliccando qui. Le novità:
Mascherina - È obbligo di ogni cittadino, al di sopra dei 6 anni, di tenere sempre la mascherina nella propria disponibilità, quando si è fuori casa. Nei luoghi aperti al pubblico la mascherina deve essere indossata se si è nel contesto di presenze di più soggetti. Si è dispensati solo quando ci si trova tra congiunti o conviventi. Sono esclusi dall’obbligo di utilizzo in modo continuativo coloro che svolgono attività motoria intensa, a condizione che il distanziamento interpersonale possa essere mantenuto, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività .
Tamponi per chi viene dall’estero - Chiunque entri nel territorio della Regione provenendo da Stati Ue o extra Ue ha l’obbligo di registrarsi sul sito www.siciliacoronavirus.it, ovvero di comunicare la propria presenza al servizio sanitario della Regione. I cittadini residenti in Sicilia adempieranno a tale obbligo sia mediante la registrazione sul sito, sia dandone pronta comunicazione al proprio medico di medicina generale o pediatra. Alle norme dovranno uniformarsi anche coloro che hanno fatto rientro in Sicilia nei sette giorni antecedenti la pubblicazione dell'ordinanza. Le Aziende sanitarie provinciali competenti territorialmente provvedono alla sottoscrizione di un Protocollo con le Società di gestione degli aeroporti, le Autorità portuali, i gestori del trasporto, di concerto con l’assessorato regionale delle Infrastrutture e della mobilità, per sottoporre al cosiddetto tampone rapido ovvero ad altri mezzi di indagine diagnostica, validati dall’Istituto superiore di sanità, i soggetti provenienti dai Paesi esteri.
Controlli sul personale sanitario e sui pazienti fragili - Le Aziende del sistema sanitario regionale provvedono a svolgere controlli periodici sul personale, mediante tampone rapido, ovvero con altro mezzo di indagine diagnostica. Il dipartimento delle Attività sanitarie e l'Osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute monitorano il rispetto dell’ordinanza, anche mediante la distribuzione dei test necessari, se non reperiti dalle singole Aziende. Al medesimo controllo periodico sono sottoposti gli ospiti delle strutture socio-sanitarie e i soggetti fragili.
Divieti di assembramento, lotta alla movida - Sono vietati gli assembramenti mediante il prolungato stazionamento nei luoghi pubblici o aperti al pubblico (strade, piazze e parchi). Sono escluse le sole occasioni di iniziative pubbliche previste dalla legge o comunicate all’Autorità di pubblica sicurezza, per le quali l’organizzatore è comunque responsabile dell’assoluto rispetto delle norme comportamentali per la prevenzione dal rischio di contagio. Nel caso di cluster territorializzati, i dipartimenti di Prevenzione propongono con immediatezza al presidente della Regione Siciliana, previa intesa con le Amministrazioni comunali competenti, l’adozione di Protocolli contenitivi, limitatamente ad aree infracomunali, comunali o sovracomunali.
I dati italiani - Si sono registrati 1.766 nuovi casi nelle ultime 24 ore, a fronte del 1.869 di ieri. I morti di coronavirus con quelli odierni sono un totale di 35.835. Il numero complessivo dei contagiati, comprese vittime e guariti, sale a 309.870. Solo la Valle d'Aosta fa registrare zero nuovi casi. Gli attualmente positivi sono 1.025 in più rispetto a ieri, i dimessi e guariti 724 in più. I pazienti in terapia intensiva sono 7 in più per un totale di 254 (secondo il viceministro Sileri però anche i ricoveri in rianimazione "aumentano molto lentamente, sono ancora pochi"). I ricoverati con sintomi salgono a 2.846 (+100), le persone in isolamento domiciliare sono ora 46.518 (+918).
Tra le regioni con nuovi casi in testa la Campania con 245, poi la Lombardia 216, quindi il Lazio 181, spicca la Sardegna che ne fa registrare 139 in più. E proprio nell'isola, passata da Covid free virtuale all'estate angosciosa dei positivi della movida, si susseguono le chiusure a livello locale. Dopo Orune, il paese di 2.300 abitanti in semi-lockdown per l'impennata di infetti, nel Nuorese ora a preoccupare è Gavoi, comune poco più grande, che oggi registra 12 nuovi positivi, che diventano complessivamente 27. Troppi per il sindaco Giovanni Cugusi che ha postato su Facebook le sue raccomandazioni ai cittadini prospettando la possibilità di un semi-lockdown. Sarebbe il terzo comune in Sardegna a subire pesanti restrizioni: oltre a Orune, c'è Aidomaggiore nell'Oristanese che ha subito una chiusura totale.