“Da cosa nostra a casa nostra”. S'intitola così il progetto dell'amministrazione comunale di Trapani che punta recuperare i resti dell'auto del giudice Carlo Palermo, distrutta dalle bombe di mafia il 2 aprile 1985 in quel di Pizzolungo, dove morirono i gemellini Giuseppe e Salvatore Asta e la loro mamma Barbara Rizzo.
Si tratta di un progetto di allestimento artistico/culturale, con dotazione di QRcode (di rimando ad una biblioteca e banca dati informatica sui fatti e misfatti della mafia), e allocazione in sito comunale, esterno e alla pubblica fruizione culturale, delle lamiere accartocciate dei resti dell'auto del giudice. Per una somma destinata di 18 mila euro. In più è previsto l'allestimento del centro di documentazione giuridica contro le mafie "Salvatore e Giuseppe Asta". La creazione di una banca dati sulle sentenze emesse nei distretti giudiziari di Trapani, Marsala, e pronunce distrettuali.
Realizzazione del sito web di documentazione giuridica dedicato al cittadino onorario, post mortem, Prefetto "Fulvio Sodano".
Formazione teorica e pratica professionale nel campo del giornalismo riservata agli studenti delle scuole secondarie. Attivazione web radio "Santo Della Volpe". Realizzazione “Giornalino on line” degli studenti delle scuole superiori. Per una somma destinata di 10 mila euro. Il sito in questione e larga parte delle attrezzature sono già presenti dentro l'immobile comunale, confiscato alla mafia ed assegnato al Comune di Erice, in via Tenente Pollina in Casa Santa Erice. Verrà sottoscritto il relativo accordo di collaborazione con il Comune di Erice.
Il progetto, per altri 5 mila euro, prevede anche il supporto alle scuole trapanesi per adesione e partecipazione alle giornate del "Non ti scordar di me" - museo della memoria in quel di Pizzolungo - dedicate a Giuseppe, Salvatore e Barbara Asta.
"La resistenza ed insieme la resilienza della gente onesta e perbene del trapanese, merita di essere sempre alimentata e sostenuta per dare alle nuove generazioni un orizzonte più sereno ed un futuro più libero - dichiarano il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida e l'Ass. alla Cultura Rosalia D'Ali - la cultura può battere la mafia, e noi vogliamo sostenerla con strumenti nuovi e fortemente significativi, comunicativi ed informativi".
Il progetto si avvale dele proposte, le collaborazioni, il supporto, e l'adesione delle Associazioni Agora e Drepanensis, ANM Associazione Nazionale Magistrati Sottosezione di Trapani, Comune di Erice, Provveditorato agli Studi, Ordine dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa, Libera nomi e numeri contro le mafie e Articolo 21 e personalmente sentiti dal Sindaco Tranchida nei giorni scorsi: l'ex Giudice Carlo Palermo e Margherita Asta, il Presidente del Tribunale di Trapani, dr Genna.