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23/01/2021 06:00:00

La politica e le regionali, "Amo Trapani" consolida l'asse con "Osservatorio politico" 

 Movimenti iniziano a delinearsi in vista delle elezioni regionali del 2022, la lista civica, poi diventata movimento politico trapanese “Amo Trapani”, che ha visto consegnare il 17% a Giacomo Tranchida per le amministrative scorse, continua il suo asse con il movimento di Mazara Del Vallo “Osservatorio politico”.

Il leader trapanese Giuseppe Guaiana, attuale presidente del consiglio, e i componenti di “Osservatorio politico” hanno ritenuto utile per il territorio provinciale trovare una sintesi comune: “Non solo per le problematiche che da decenni affliggono la nostra Provincia e i nostri concittadini -  ma anche per le nuove minacce puntualmente perpetrate e che noi crediamo dovute a una ottusa miopia di taluni apparati, incompetenti e oltremodo irresponsabili, i quali puntualmente tentano di mortificare un pezzo di territorio che da secoli è stato protagonista indubbio delle italiche vicende”.

Non si tratta di un nuovo soggetto politico ma di unire le forze: “E questo per la buona pace di tutti, perché il nostro territorio non ha più bisogno degli arzigogoli politici - continua Guaiana -  ma di genuina coesione, forte volontà, incrollabile fede e soprattutto caritatevole speranza di poter costruire un futuro possibile e migliore. Vogliamo riportare da subito sotto i riflettori mediatici, notiamo come così prematuramente sono stati spenti, la questione dei siti di stoccaggio delle scorie nucleari in Provincia di Trapani. Non c’è bisogno di essere degli scienziati per capire che è inutile scegliere un’area dannatamente sismica a causa delle faglie tettoniche attive e considerate come “potenziali sorgenti di terremoti con magnitudo superiore a 5.5” (identificazione INGV: ITCS014 - ITCS222 - ITCS021 – ITCS118 – ITCS119 – ITCS119). C’è bisogno di essere luminari dell’economia per capire che la caduta di “appetibilità turistica” in un territorio votato (ahimè) solo al comparto vacanziero sarebbe mortale? Domandatevi: un possibile turista preferirebbe scegliere di pagare un ticket che gli faccia visitare Segesta o l’adiacente deposito di scorie nucleari? E questo per non parlare del più grande Parco archeologico d’Europa che è a Selinunte e delle altre perle archeologiche”.

Il Movimento Amo Trapani si rammarica anche per il mancato riconoscimento a Trapani di Capitale della Cultura: “La scelta di Trapani poteva rappresentare, dal punto di vista anche provinciale, un valido motivo di rilancio e soprattutto di riscatto sociale. Speriamo che lo sforzo intellettuale e anche economico, messo sul piatto da quasi tutte le Amministrazioni Comunali, potrà essere la base per un prossimo futuro fatto di sinergie e condivisione d’intenti per il nostro territorio provinciale”.