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27/01/2021 06:00:00

Nel Pd della provincia di Trapani è di nuovo rottura. Base Riformista e Venuti ai ferri corti

Hanno cercato la pace più volte, si sono sforzati di far credere che l'ascia di guerra sia stata seppellita e ogni dissapore superato. Invece dentro il Pd della provincia di Trapani le correnti soffiano, c’è un vento gelido che squarcia la parvenza e consegna l’ennesima faida interna.


E’ la presidente dell’assemblea del Pd provinciale, Valentina Villabuona, corrente Base Riformista, che non regge più la conduzione politica del segretario provinciale dem, Domenico Venuti, tanto da farne una nota pubblica: “Avevamo affidato al Segretario Venuti un mandato pieno per scrivere insieme il nuovo corso del Partito Democratico in Provincia di Trapani. Dopo sette mesi prendiamo atto che il Partito di Venuti non ha una dimensione esterna, non ha una linea chiara sulla politica e sulle alleanze, ma soprattutto è un partito dove il Segretario pur di mantenere insieme la sua maggioranza litigiosa fomenta e asseconda una guerra di bande dove lo Statuto, il Codice Etico e la stessa idea di comunità vengono meno, nella frenetica e spregiudicata corsa per garantirsi un posto al sole”.


L’atto di accusa della Villabuona è nelle intenzioni di Venuti di cacciare gli esponenti di Base riformista dal Pd: “Per il principio mediocre del “meno siamo meglio stiamo”. Secondo gli esponenti di Base Riformista durante l’ultima direzione provinciale l’obiettivo non è stato l’analisi del voto delle amministrative o i fatti della sanità provinciale ma epurare le correnti diverse da quelle del segretario: “Non è ricevibile e rimandiamo con forza al mittente la richiesta di Venuti di lavorare insieme solo a condizione che vengano azzerate le aree interne al partito, così come quella di consentire alla Presidente dell’Assemblea di esercitare il suo ruolo solo a condizione che prenda le distanze dalla sua area; e non possiamo fare a meno di sottolineare come il trattamento ricevuto dalla Presidente, definita anche “maestrina” durante una direzione, costituisca una mancanza di rispetto grave nei confronti di tutte le democratiche in un momento in cui il ruolo delle donne in politica viene fortemente messo in discussione: tutte pratiche che non si addicono ai principi del Partito Democratico”.


Non lasciano spazio di manovra gli esponenti di Base Riformista e chiudono ogni possibilità di dialogo con Venuti e i suoi alleati: “Non consentiremo a nessuno, tantomeno a Venuti e ai suoi amici di trasformare il PD nel PDR… il Partito dei Ricorsi “politici” per allontanare chi non si allinea al suo pensiero.
Base Riformista continuerà ad aprire le porte del Pd a chi ha voglia di fare politica e continuerà ad agevolare il dialogo con l’esterno, provando a colmare le lacune di un uomo solo al comando, troppo impegnato a delineare il suo futuro politico per far crescere una comunità politica”.


Lo scenario non è nuovo alle cronache politiche del Pd in provincia, e non solo, hanno sempre dato grande prova di litigiosità al loro interno, presenti anime tanto diverse quanto incompatibili ma ostinatamente continuano a volere perimetrare lo stesso spazio, colpendo unicamente non se stessi ma l’azione politica, non a caso il Pd non cresce sui territori.