Massimo Bellina, export manager delle Cantine Pellegrino, è un periodo particolare per tutte le imprese. Per le imprese vinicole come la Pellegrino, che ha una dimensione internazionale, la crisi sanitaria ed economica in che modo si sta evolvendo?
La crisi si sta evolvendo colpendo i business più esposti. E in questo momento è sicuramente quello dell'horeca, hotel, restaurant e catering. Lavorano tutti molto poco, se non niente. Quello che ci salva è la grande distribuzione, che non ha mai subito delle soste, la gente continua a fare la spesa, a comprare il vino. E' una situazione che coinvolge tutto il mondo. Dobbiamo quindi inventarci nuovi business, come il potenziamento delle vendite online, potenziare i contatti con i nostri clienti a livello digitale. La cosa più penosa è non poterli incontrare di persona, ma sfruttare la tecnologia, che non potrà mai sostituire il contatto diretto nel business del vino.
Lei è sempre in giro per il mondo, per questo è difficile entrare in contatto con lei. Adesso che effetto le fa stare a casa?
Sono come un leone in gabbia. Non faccio altro che camminare, ma invece di percorrere le vie del mondo, percorro il mio soggiorno. Io alla fine del 2019 avevo fatto 4 o 5 volte il giro del mondo in un anno. La crisi mi ha colpito non solo sull'aspetto del business ma anche personalmente. Sono una persona che per 40 anni ha viaggiato ogni anno almeno 6 mesi l'anno, e adesso mi trovo costretto all'interno di un ufficio.
Il lato positivo. Questa crisi ha sorpreso tutti e ha costretto anche chi era più restio a digitalizzarsi. Molte cantine si sono accorte che esiste il commercio elettronico grazie alla pandemia. Da questo punto di vista c'è stata una spinta verso l'innovazione.
Abbiamo fatto di necessità virtù. E' stata una necessità, quella di ricorrere al web per compensare le mancate vendite del canale Horeca. Abbiamo potenziato il nostro marketing, inventando una serie di proposte che sono state ben accolte dal pubblico. Quindi abbiamo in parte compensato quelle perdite. Devo dire che la Carlo Pellegrino, grazie alla sua storia e al nome, abbiamo avuto una perdita di una sola cifra alla fine dell'anno. Quando il fatturato scende a livelli non superiori alle due cifre, da 0 a 10, dobbiamo ritenerci in questo periodo particolarmente fortunati. Posso anche dire che abbiamo incrementato i margini, perchè a fronte di meno fatturato abbiamo avuto anche minori costi.
Come giudica invece la gestione della crisi economica da parte del governo?
La giudico metà buona e metà negativa. Da imprenditore sono abituato a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Questi governanti non si erano mai confrontati con una crisi di questo genere, è la peggiore crisi dal dopoguerra. E' chiaro le prime azioni di supporto imprenditoriale non hanno esattamente colpito nel segno. La distribuzione dei ristori non è stata omogenea, ha beneficiato alcune categorie e penalizzato altre. Adesso si parla di ristorare tutte le attività che hanno subito un calo di fatturato l'anno scorso in un arco di tempo maggiore rispetto a quanto avevano deciso inizialmente. Questa è una mossa positiva. Tutte le altre azioni sono state dettate dal terrore di questo virus che ha colpito l'Italia. Quindi il terrore ha condizionate alcune scelte esagerate, ad esempio quella di chiudere tutta l'Italia durante il primo lockdown quando invece le regioni avevano dati diversi della diffusione del contagio, senza pensare a diversificare.
Il sindaco di Marsala Massimo Grillo qualche giorno fa ha pubblicato un video con cui faceva il punto sui suoi primi 100 giorni di amministrazione. Un video che ha molte cose inesatte, a partire dagli 80 milioni di euro che il sindaco dice di aver fatto avere agli agricoltori. Lei ha bocciato quel video, boccia anche i primi 100 giorni di governo Grillo a Marsala?
Io non ho votato per Grillo, non perchè non lo stimi come persona, ma perchè non è in grado di gestire la città di Marsala dal punto di vista amministrativo. Per questo lui parla sempre di politica e molto poco di amministrazione. Quando si fanno delle scelte che pesano sul futuro della città dovrebbero essere bipartisan, che vanno a vantaggio di tutti i cittadini. Quando lui abusa del termine politica e parla poco di amministrazione mi fa pensare un po'. Mi fa riflettere anche che Grillo dopo tanti anni è il primo sindaco che rappresenta un politico puro. A parte la parentesi breve di Giulia Adamo, che comunque ha un passato da dirigente scolastico, Grillo ha sempre fatto il politico nella sua vita, non ha mai fatto l'amministratore, questo mi lascia qualche perplessità. Il fatto che lui voglia fare della comunicazione il suo cavallo di battaglia non mi convince affatto. E' come quel rompicapo: è nato prima l'uovo o la gallina? Allora mi chiedo: è una cosa logica dotarsi di un portavoce e di un sistema di propaganda prima di avere fatto ciò che aveva promesso di fare? Oppure è meglio prima agire e poi dotarsi di un impianto propagandistico utile solo per promuovere la sua figura? Sul piedistallo c'è stato soltanto lui e non la sua squadra.
La cosa imbarazzante del video è che il sindaco Grillo dia per fatte delle cose annunciate.
La furbizia è far apparire eccezionali delle cose normali. Se il sindaco si occupa dell'ordinaria amministrazione, se pulisce la città, e c'è poco di cui vantarsi. Ma da quello che ho appreso da quel video egocentrico, Grillo si attribuisce responsabilità per cose che non lo riguardano.
Come gli 80 milioni per gli agricoltori?
Esatto. Questi benedetti 80 milioni sono stati sempre lì. Come mai li hanno sbloccati solo ora a due mesi dal suo insediamento e prima non avevano fatto nulla? Allora è grave, perchè lo sblocco ad orologeria ha penalizzato fortemente gli agricoltori per molto tempo che già sono vessati. Questo ha prodotto un danno all'economia, non un beneficio. E' una cosa collegata alla Regione, e non riguarda solo la città di Marsala. Bisogna chiedere ai parlamentari perchè magicamente si sono sbloccati solo adesso. Dico da cittadino che non bisogna mai lasciar fare, che dobbiamo sempre avere la possibilità di criticare le cose che non vanno e scendere in campo come società civile. Personaggi come Grillo fanno cambiare opinioni a molti personaggi come noi, come chi viveva una vita molto più ritirata e dedicata al lavoro. Ma quando ci sono poi questi elementi davanti allora la reazione è spontanea.