Parlare è pericoloso quanto tossire vicino ad un’altra persona perché le micro-particelle espulse dalla bocca rimangono sospese nell'aria. Una scoperta che potrebbe aiutare a spiegare come mai il Covid-19 si diffonde facilmente in ambienti interni e che dimostra come le misure di distanziamento sociale da sole non forniscano una protezione adeguata dal virus. L'importanza della ventilazione degli ambienti chiusi e l'uso della mascherina oggi appare fondamentale.
Secondo i ricercatori, infatti, mentre le grandi goccioline di saliva espulse con tosse o starnuti cadono a terra a brevi distanze, minuscole goccioline prodotte parlando, dette anche 'aerosol', possono trasportare il virus a distanze superiori a due metri e persistere nell'aria. Inoltre, ci vogliono solo un paio di secondi perché le particelle espulse viaggino oltre i 2 metri di distanza che dovrebbero separarci.
In particolare, i dati mostrano che un'ora dopo che una persona infetta ha parlato per 30 secondi, l'aerosol rimasto contiene molta più massa virale rispetto a dopo un colpo di tosse. "Parlare produce particelle molto più fini della tosse e queste possono essere sospese per oltre un'ora in quantità sufficienti a causare la malattia", ha detto Pedro Magalhães de Oliveira, esperto di Meccanica dei fluidi presso l'Università di Cambridge e coautore dello studio.
I ricercatori dell'Università di Cambridge e dell'Imperial College di Londra, hanno utilizzato modelli matematici per mostrare come Sars-CoV-2 si diffonde in diversi spazi interni, a seconda delle dimensioni, dell'occupazione, della ventilazione e anche se si indossano o meno le mascherine. In un luogo chiuso di 250 metri quadrati che abbia una capacità minima di 50 persone e una ventilazione tipica "da ufficio" comporta una probabilità stimata dell'8% di infettarsi, se in quel locale ci sono 5 persone infette che non indossano una mascherina.
Gli scienziati concordano sul fatto che la stragrande maggioranza dei casi di Covid-19 si diffonde attraverso la trasmissione interna, sia tramite aerosol che goccioline. E come era stato previsto in estate e in autunno, ora che l'inverno è arrivato nell'emisfero settentrionale e le persone trascorrono più tempo in ambienti chiusi, c'è stato un aumento del numero di casi di Covid-19.