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02/02/2021 02:00:00

Mazara, l'assessore Caterina Agate si dimette. Ecco perché...

Si è rotto qualcosa in seno all'amministrazione comunale di Mazara del Vallo, ed è una frattura insanabile se l'assessora Caterina Agate del movimento "Siamo Mazara", con una lettera inviata al sindaco Salvatore Quinci rassegna le sue dimissioni da amministratore della città (lo abbiamo anticipato qui). Con la sua lettera la Agate dà le motivazioni della sua scelta rivolgendosi al primo cittadino. Il sindaco non riconosce più un ruolo politico al movimento "Siamo Mazara", che lo ha sostenuto in campagna elettorale e che l'ha indicata come assessore, così dice la stessa Agate, dando una motivazione politica ben precisa, scaturita dalla decisione del sindaco di nominare un tecnico vicino al neo assessore regionale Tony Scilla. Qui la lettera dell'Agate:

A seguito dell’incontro di questo pomeriggio durante il quale mi sono state finalmente chiarite le ragioni di quella che hai avviato come “verifica politica” e che rischiava di diventare un opaco rimpasto incomprensibile ai più, permettimi di esprimere alcune riflessioni. Sono innanzi tutto felice di aver registrato il tuo apprezzamento per l’attività da me sin qui svolta in seno alla tua giunta, così come registro positivamente l’assenza di incompatibilità personali che abbiano potuto incrinare il rapporto di fiducia.
Ho preso tuttavia atto della tua indisponibilità a riconoscere ruolo politico al movimento “Siamo Mazara”, che mi ha indicata quale tuo assessore, movimento che ti ha sostenuto con forza sin dalla campagna elettorale e che si compone non solo dei consiglieri comunali eletti ma di decine di donne e uomini che rappresentano una buona parte del centro sinistra della nostra amata città. Nei giorni scorsi ti è stato formalmente rappresentato che purtroppo due consiglieri comunali, sui quattro eletti nella nostra lista, si stavano muovendo in assoluta distonia rispetto alle valutazioni maturate in seno al Direttivo di “Siamo Mazara” e che pertanto la posizione politica assunta dagli stessi rappresentava esclusivamente la loro posizione personale.

Ciò nonostante non hai ritenuto necessario confrontarti con i rappresentanti politici del movimento, a partire dal Presidente dello stesso, preferendo dialogare con i soli consiglieri comunali, con l’inevitabile conseguente spaccatura del gruppo consiliare.
La scelta di procedere in tal modo continua ad essere poco comprensibile, ma trova una soluzione nelle dimissioni che sto testè rassegnando.
Rimetto nelle mani del sindaco le deleghe a me conferite in quanto ritengo non ci siano più le condizioni per poter esercitare il mio ruolo. Le motivazioni delle mie dimissioni sono strettamente politiche e condivise col gruppo dirigente di “Siamo Mazara” e con i consiglieri della stessa lista, prof.ssa Stefania Marascia e dott. Gioacchino Emmola. Queste sono maturate dopo aver ufficialmente appreso che è intenzione del Sindaco “tesorizzare” la presenza nella Giunta Regionale di Governo del nostro concittadino, on. Assessore Tony Scilla, allargandola a “tecnici” di riferimento dello stesso.
E’ legittimo che un Sindaco voglia creare le condizioni perché la nostra città possa ricevere la dovuta attenzione dal governo regionale ma è chiaro che tali scelte tradiscono la natura civica con cui questa amministrazione è nata e, soprattutto, rendono incompatibile la presenza in giunta del movimento “Siamo Mazara” e della sottoscritta, la cui storia politica è sempre stata coerentemente dalla parte opposta. Dare una connotazione così marcatamente politica, seppure attraverso i cosiddetti “tecnici”, compromette inevitabilmente quel delicato equilibrio che abbiamo costruito quasi due anni fa e che ci ha visti combattere e vincere in nome di un progetto che era e doveva rimanere trasversale.
Naturalmente il mio augurio è che si possano raggiungere obiettivi straordinari, perché il bene della città è un valore per ciascuno di noi, ma non posso, non possiamo, condividere questo nuovo percorso, che non risulta più essere in sintonia con quanto espresso ai cittadini in campagna elettorale.