Si è tenuto martedì pomeriggio il consiglio comunale a Marsala. Il presidente d’aula, Enzo Sturiano, si prodiga a difendere le posizioni di Padre Bruno per l’infelice, quantomai orrenda frase che paragona la scelta delle donne di interrompere la gravidanza ai crimini di Auschwitz. Secondo Sturiano il diritto alla vita va tutelato e il pensiero di Padre Bruno è stato interpretato in maniera errata, per di più mostra solidarietà allo stesso per essere stato oggetto di critica sui social.
Bene avrebbe fatto il presidente Sturiano a consigliare al prete in questione, di cui vanta una conoscenza diretta, a chiedere scusa alle donne.
La scelta di abortire è molto intima, personale, diventa segno indelebile dentro la vita di una donna, può trasformarsi in dramma. Ma per il presidente della quinta città della Sicilia è più importante difendere il mondo cattolico, e lo fanno in tanti dall’amministrazione che in silenzio, vergognoso e indecente, si sono limitati ad annuire, del resto da quel mondo arriva una barca di voti.
Così come vergognoso è stato il silenzio assordante delle donne consigliere, la difesa è dovuta arrivare dal consigliere Rino Passalacqua: “Il prete ha sbagliato, offeso e umiliato le vittime dei campi di sterminio, non si può permettere di dire quello che vuole. Ognuno di noi ha ascoltato racconti dolorosi da parte di donne che hanno abortito, consiglio al padre di chiedere scusa. Così come è stato così bravo a dire quello che ha detto sui social deve adesso chiedere scusa”.
E’ incredibile come si sia aperto un dibattito in aula senza che il punto sia all’ordine del giorno, incredibile che Sturiano sia diventato il difensore di Padre Bruno. Bene farebbe a modificare e subito quel regolamento comunale che prevede l’istituzione di un registro dei bambini mai nati, ricordando che il tempo delle streghe bruciate in pubblica piazza è finito da un pezzo.
I consiglieri comunali che hanno deciso di avventurarsi sul tema hanno seminato fuori campo non avendone alcuna competenza e conoscenza, limitandosi a parlare del concepimento come dono di Dio, senza entrare nel merito della discussione, ma questo avviene quando ci si improvvisa e si vuole parlare di tutto senza conoscere nulla.
In apertura di consiglio ci sono state alcune comunicazioni che equivalgono a una serie di manovre politiche: lascia il gruppo consiliare “Marsala Città Punica”, direttamente collegato al Movimento VIA, il consigliere Leo Orlando.
Le motivazioni sono legate a dissapori che ha avuto con qualcuno all’interno del Movimento ma soprattutto alle discussioni che ci sono state tra il sindaco Massimo Grillo e Salvatore Ombra( non si dimentichi che ci sono i posizionamenti per le elezioni regionali del 2022).
Orlando è strettamente collegato ad Ombra e pertanto c’è una scarsissima autonomia politica, al momento approda al gruppo misto ma voci che arrivano dal palazzo lo danno in quota Diventerà Bellissima, poiché vicinissimo a Paolo Ruggieri. Il consigliere è anche presidente della commissione Turismo, che in base agli equilibri politici è di spettanza del Movimento VIA, dunque per coerenza di intenti e per rispetto dei colleghi dovrebbe dimettersi.
Continuano le missive del sindaco Grillo al presidente del consiglio, lo invita prima con nota stampa, ripresa su pagina istituzionale l’indomani mattina, a non usare tatticismi e a procedere celermente con convocazioni ravvicinate per mettere in discussione il bilancio, che dovrebbe essere partecipato con la città e con le parti sociali.
Si assiste ad una politica da grande fratello, dove la trasparenza viene confusacon il corto circuito della comunicazione.
Varigli atti deliberativi approvati: il bilancio partecipato, la realizzazione di un un impianto di carburanti in contrada Ponte Fiumarella, via libera anche alla cittadinanza onoraria per Patrik Zaki, interventi urgenti per l’utilizzo della cannabis terapeutica.