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12/02/2021 18:10:00

La cannabis terapeutica e il paradosso di Marsala

 Certo è paradossale. Apprendo dalla testata che mi ospita l'iniziativa della politica lilibetana sull'uso della cannabis per finalità terapeutiche e la mozione dei consiglieri Coppola, Alagna, Vinci e Marino, che sollecita l'intero rimborso da parte del Servizio Sanitario Regionale.

Conosco l'argomento essendo mieloleso e quindi una delle categorie per cui è consigliato l'utilizzo, un'altra sono i malati di SLA. Qualche settimana fa in Sicilia è avvenuta la consegna ad un ospedale di alcune dosi di marijuana per la terapia del dolore, solo un anno fa l’assessore Ruggero Razza aveva firmato il decreto per l’utilizzo per fine terapeutico della cannabis, con spese a carico del servizio sanitario regionale.

Il decreto regionale prevede, dunque, l’uso terapeutico della cannabis in maniera gratuita, in linea con altre regioni d’Italia, per di più i costi sono alti e non tutte le famiglie possono sostenerli, si va oltre le 500 euro mensili.

Sperano i molti ammalati e le famiglie che sono costrette ad assistere alle sofferenze dei familiari, non solo affetti da patologie e da dolori acuti, ma a doversi sobbarcare una spesa alta, e molti sono costretti rinunciare.

Si riportano le dichiarazioni dell'assessore marsalese alle politiche sociali Giuseppe D'Alessandro: "anche se l’uso della cannabis in ambito medico non rientra tra i protocolli terapeutici, il trattamento è di grande supporto per pazienti con particolari patologie. In più, il limitato rimborso da parte del Servizio Sanitario Regionale della prescrizione di preparazioni magistrali, pone anche un problema di equità sociale, tenuto conto che i notevoli costi non rendono il trattamento accessibile a tutti. Un discorso, questo, che investe la sfera più ampia del diritto di tutti a curarsi. Per questo, esprimo la mia totale condivisione all'iniziativa, sottolineando altresì l'impegno che i consiglieri Andrea Marino e Flavio Coppola continueranno ad assicurare affinchè – di concerto con il sindaco Massimo Grillo, l'Asp e la Regione - si possa avviare la procedura per giungere alla soluzione di un problema sanitario e sociale”.

Tutto bello e condivisibile. Ma poi penso ad una mia ossessione, il garante sulla disabilità a Marsala. Il governo regionale ha nominato questa figura, individuandola nella dottoressa Carmela Tata in sostituzione della dottoressa Gambino, nel frattempo per un brevissimo tempo lo è stato l'avvocato Benincasa,la cui designazione fu motivo di polemiche, che portarono alla revoca. Il caso cannabis è paradigmatico dell'importanza del garante. La scorsa consiliatura fu approvato l'istituzione e il regolamento e la nomina avverrà dopo bando emesso dall'amministrazione e nomina a scrutinio segreto del consiglio comunale.

I promotori di oggi Coppola, Alagna e Vinci hanno voluto che il garante fosse eletto dall'assise ,quando ho sempre consigliato la nomina sindacale. Ma siccome erano all'opposizione, ironizzo pensavano che Di Girolamo lo fosse a vita per investitura divina. Adesso il sommo è Grillo ma del bando nessuna notizia ,un suggerimento al neo assessore al ramo se ne occupi, e si comunica umilmente che l'uso della cannabis è contemplato da protocolli italiani, vedi DM della salute 9/11/2015 e la circolare dello stesso dicastero del 22/02/2017. Mi duole rammentarlo,ma la nomina sindacale avrebbe ridotto notevolmente i tempi. Nella fattispecie il garante marsalese avrebbe contattato formalmente il regionale, il quale si sarebbe rivolto ufficialmente con l'assessore alla sanità . Si è tutto paradossale.


Vittorio Alfieri