Non c’è pace per l’assessore Alberto Pierobon, dell’UDC, con delega ai rifiuti, un tecnico prestato alla politica. Nello Musumeci aveva avvertito i partiti: era necessario indicare una donna in giunta e pare che tutti i partiti della maggioranza abbiano fatto orecchie da mercante.
Al momento sono 12 gli assessori regionali, dopo l’uscita di Bernadette Grasso non c’è più alcuna componente femminile, Forza Italia ha preferito schierare in campo due uomini: Toni Scilla, fedelissimo di Gianfranco Miccichè, si è sempre speso per il partito scommettendo su stesso tante volte, candidato con buoni risultati e da tempo legato al simbolo forzista, non si comprende bene, invece, l’ingresso in giunta di Marco Zambuto, sconfitto alle amministrative di Agrigento, non è riuscito nemmeno ad arrivare al ballottaggio, ex di tante cose, compreso il Pd e l’UDC, proprio su Agrigento il partito azzurro avrebbe potuto schierare una donna.
Adesso si rimescolano le carte, l’agnello sacrificale pare sia Pierobon, è la sua di poltrona che vacilla. L’assessore ha portato la sua competenza in Sicilia e ha affrontato un percorso, quello dei rifiuti, il più travagliato possibile, non a caso l’allora assessore Vincenzo Figuccia ha lasciato la delega dopo poche settimane, troppo difficile e complicata da gestire, in termini elettorali non porta nulla.
Pierobon è un tecnico, ha lavorato senza cercare l’acclamazione della stampa, non ci sono bulimici comunicati stampa, per lui parlano i numeri dei finanziamenti arrivati e una riforma sui rifiuti e sul sistema idrico su cui ha lavorato. Sono 150 milioni di euro previsti per la bonifica delle discariche oltre a 200 milioni di interventi nelle dighe siciliane. Le riforme dell’assessore sono quasi in fase di approvazione, tuttavia è necessario fare largo a quelle che sono indicate come delle manovre politiche in vista delle elezioni regionali del 2022. I tecnici non portano voti, i politici si.
A giocarsi la partita è Luigi Genovese, il più giovane deputato dell’ARS, figlio d’arte, recordman di preferenze. Largo alle contrattazioni, Genovese chiede che in giunta ci sia l’espressione di una donna che rappresenti il territorio messinese. La giunta tutta al maschile di Musumeci è in attesa di un pronunciamento da parte del Tar, visto il ricorso presentato dal Pd, e prima che il tribunale amministrativo dica la sua i partiti preferirebbero porvi rimedio: voci insistenti indicano l’entrata in giunta di Ora Sicilia, sul nome però di questa donna messinese poco si sa.
Se davvero l’assessore Pierobon venisse rimosso il danno per la Sicilia sarebbe enorme, intanto perché ci sono i fondi del Recovery plan che potrebbero essere utilizzati per la regione grazie anche alla presenza del nuovo ministero per la Transizione ecologica, non in ultimo l’Isola è anche indicata come centro nazionale per l’idrogeno. La campagna elettorale per le elezioni regionali del 2022 è aperta, si gioca sulle poltrone dell’esecutivo del presidente Musumeci.