Il 25 febbraio si terrà la prima udienza del processo "Cutrara" scaturito dall'omonima operazione antimafia che lo scorso anno smantellò la famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo con 13 arresti e 11 denunce e che vede tra gli indagati anche il sindaco Nicola Rizzo.
Lo stesso primo cittadino conferma che la costituzione di parte civile è un atto dovuto, visto che c'è un regolamento chiaro per cui l'amministrazione comunale deve costituirsi parte civile, e Rizzo lo ha ribadito anche in consiglio comunale.
Il procedimento è stato firmato dal dirigente del I Settore Simone Magaddino che ha determinato il Comune come "persona offesa" deve costituirsi parte civile per tutelare gli interessi dell'Ente e dei suoi cittadini. L'incarico, non avendo il Comune un ufficio legale interno è stato affidato all'avvocato Antonino Rallo del Foro di Marsala. Il coinvolgimento del sindaco Rizzo nell'inchiesta Cutrara è incentrato, in modo particolare, attorno all'incontro che avrebbe avuto a casa di un proprio parente con Francesco Domingo, storico boss di Castellammare, poi arrestato nell'operazione Cutrara.
Secondo l'accusa il sindaco avrebbe aiutato Francesco Domingo, nonché Lilla Di Bartolo e Nicola Di Bartolo. Domingo era socio di fatto della società di questi ultimi due nella gestione della comunità alloggio "Madre Teresa". E Rizzo li avrebbe aiutati, secondo l'accusa, a trovare un nuovo immobile per continuare la loro attività e conseguirne i profitti illeciti.