Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/03/2021 06:00:00

Oggi si ricordano le vittime di mafia. Con la speranza che sia azione quotidiana ... 

“A ricordare e riveder le stelle – cultura e memoria”: questo il tema che accompagnerà la XXVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

La Giornata della Memoria e dell’Impegno ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie, oggi riconosciuta per legge, e rinnova in nome di quelle vittime l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione.

“Il 21 marzo – spiegano gli organizzatori – è un momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle vittime. È una giornata di arrivo e ripartenza per il nostro agire, al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti”. 

“Ogni anno centinaia di nomi di vittime innocenti vengono letti nel giorno della memoria. Un elenco che si deve tenere sempre presente, non solo oggi. Ogni volta che si affronta il tema delle mafie, c’è sempre qualcuno che prova a fare dei distinguo, soprattutto quando si prova ad informare. Ecco questi nomi devono essere memoria collettiva di quanto dolore e violenza le mafie hanno portato e continuano a portare nel nostro Paese. È necessario che si ritorni ad una reale tensione antimafia che sembra essere scemata negli ultimi anni, a fronte di immani sacrifici della magistratura e dele forze dell’ordine. Poi, appena si prova a raccontare il lavoro svolto, qualcuno si lamenta e protesta. Come se tutti le vite spezzate che si ricordano oggi non appartenessero alla nostra coscienza civile. C’è bisogno di massima attenzione e soprattutto rintuzzare questi maldestri tentativi di silenziare chi racconta le mafie”. Così ì commissari M5S della commissione Antimafia.

"Ancora più insopportabile é il dolore dei familiari di chi, vittima innocente di mano mafiosa, viene dimenticato dalla collettività. Oggi, nella ‘Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie’, il mio pensiero va, in particolare, alle donne e agli uomini della nostra Isola che hanno pagato con la vita il prezzo della legalità, della giustizia, dell’attaccamento al dovere, del servizio agli altri. Nel lunghissimo elenco dei nomi e cognomi scanditi oggi durante la commemorazione, tanti, troppi, sono di cittadini siciliani. Il nostro impegno, nel continuare una battaglia che mai deve vedere abbassare la guardia, è immutato, in loro onore e per tutti i cittadini onesti di questa Isola”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

Scrive il sacerdote marsalese Francesco Fiorino: "Ricordare le vittime innocenti della mafia è giusto e doveroso, ma non possiamo ridurre la loro memoria e l'impegno civile che ne dovrebbe derivare a qualche manifestazione ed a qualche discorso. Ricordiamoci che la mafia è innanzitutto «fare 'picciuli'-soldi» in ogni modo, sfruttando, intimidendo e facendo violenza. L'arricchimento rapido e illecito e il dominare sulle vite degli altri sono le due caratteristiche fondamentali. Oltre l'organizzazione mafiosa c'è da contrastare la mentalità mafiosa che è più diffusa e intrigante. Vivere per avere un conto in banca sempre più sostanzioso utilizzando ogni mezzo e per avere potere (carrierismo e uso del potere per i propri interessi individuali e familiari) sono i "segnali" più evidenti di mafiosità. Più di qualcuno ha pure utilizzato "l'antimafia" per carriere professionali, per acquisire "posti" nelle pubbliche amministrazioni, per "visibilità" e profitti di ogni genere. Se vogliamo davvero "onorare" le vittime innocenti della mafia e se vogliamo meglio impegnarci - come tanti di loro ci hanno insegnato - a costruire una società più giusta e solidale dobbiamo sviluppare quattro direttive principali:

- non lasciare le istituzioni pubbliche - a cominciare dagli enti locali - ad "affaristi", incompetenti e "professionisti del clientelismo elettorale" che si preoccupano principalmente delle loro "tasche" e della conservazione del potere.

- utilizzare i beni confiscati alla mafia per lo sviluppo socio-economico e culturale dei nostri territori. È scandaloso vedere come nei nostri Comuni la stragrande maggioranza dei beni è abbandonato all'incuria e alla non valorizzazione.

- formare costantemente e creativamente le nuove generazioni ad uno stile di vita improntato ai valori della solidarietà, della sobrietà, della giustizia e della fraternità universale.

- sostenere tutti coloro - giovani, educatori, magistrati, imprenditori, politici, funzionari dello Stato Comunità, forze dell'ordine, - che quotidianamente lottano e s'impegnano a liberarci dai "tentacoli" distruttivi e disumani della mafia: corruzione, spreco di risorse pubbliche, inquinamento, spaccio di sostanze stupefacenti, violenza omicida, minacce, ecc.

Come cittadino riconoscente per chi ha contrastato la mafia nel nostro Paese e come credente in Dio giusto e misericordioso, faccio appello a tutti per unire le energie intellettuali e spirituali perché possiamo abitare nelle nostre città con serenità e come costruttori di amicizia sociale.