Tanti, troppi silenzi, caratterizzano l'Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, alla quale vengono chiesti chiarimenti su più fronti, in vicende che meritano di essere spiegate bene ai cittadini e all'opinione pubblica, dato che in ballo ci sono soldi pubblici, che devono essere ben spesi, soprattutto in questo momento; e dato che c'è in generale un dovere di trasparenza che deve caratterizzare tutte le pubbliche amministrazioni.
Cominciamo dall'ospedale di Alcamo. L’Asp di Trapani ha negato, inspiegabilmente, l’accesso agli atti al sindacato Nursind in merito ad alcune procedure relative alla progettazione del nuovo ospedale di Alcamo. Lo rende noto la segreteria territoriale del sindacato che aveva chiesto una serie di documenti per monitorare lo stato di avanzamento dell’iter. Nella prima fase della richiesta l'Asp ha fornito i chiarimenti e la documentazione in suo possesso come da legge. Successivamente, richiedendo lo stato dei lavori, il commissario straordinario Paolo Zappalà ha motivato il diniego sostenendo che il Nursind-Cgs in sostanza non ha alcun interesso diretto, e assicurando che l’amministrazione ha già effettuato le verifiche antimafia propedeutiche alla stipula del contratto d'appalto con le ditte aggiudicatarie. In realtà la legge sull'accesso civico, recepita in Italia, fa prescindere l'accesso agli atti da un eventuale interesse diretto...
“È una situazione anomala – dice Salvo Calamia, segretario territoriale del Nursind-Cgs – il sindacato che rappresento da tempo si batte per accelerare l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Alcamo nel mero interesse pubblico. Abbiamo contribuito ad accendere i riflettori, a sensibilizzare le istituzioni e i cittadini su un progetto fondamentale per la tutela della salute di un vasto comprensorio, progetto che purtroppo pare continuare a procedere a rilento. A fronte di questo impegno, ci troviamo di fronte un’amministrazione che ritiene di non dover dare massima pubblicità agli atti del procedimento peccando a nostro avviso di poca trasparenza e in maniera secondo noi inspiegabile. Ci viene in mente la recente dichiarazione del presidente della regione Musumeci che in un suo post sui social elogiava l'Asp di Siracusa per l'avvio della progettazione del nuovo ospedale. Ci chiediamo: perché esistono queste distanze? Ovviamente non sono riferimenti chilometrici. Nella Sicilia orientale si propone e si comunica alla luce del sole, dalle nostre parti invece sembra spuntare sempre qualche impedimento. Valuteremo eventuali azioni da intraprendere. Coinvolgeremo i sindaci, assessori, consiglieri comunali, deputati, per fare della trasparenza una forza motrice delle opere pubbliche. Anche se lascia davvero tanta amarezza l’impossibilità di una piena collaborazione istituzionale per un progetto atteso da un vasto comprensorio”.
L'altro caso bollente è quello dell'assunzione all'Asp di Trapani di Barbara La Grutta, moglie del presidente del consiglio comunale di Mazara, Vito Gancitano. La vicenda l'abbiamo raccontata in un articolo che potete leggere cliccando qui. Gancitano e signora replicano con una querela per diffamazione, ma in realtà ci sono alcune domande che esigono una risposta, anche per rispetto ai tanti infermieri e Oss che hanno avuto in questi anni un trattamento diverso. Lì, emerge un retroscena: sempreil Nursind, il sindacato degli infermieri, sapeva già della vicenda, e aveva chiesto chiarimenti all'Asp di Trapani nel Giugno del 2020. L'Asp aveva risposto, tramite il responsabile delle risorse umane che "non risulta posta in essere" l'assunzione di un operatore d'appoggio (la signora La Grutta). Circostanza che però contrasta con le carte pubblicate da Tp24. E allora c'è qualcosa che non va, qualcuno che non la racconta giusta. Sarebbe il caso di fare assoluta chiarezza. Da qui il Nursind è tornato alla carica, e adesso chiede, ancora una volta, all'Asp di Trapani, se risultano, negli ultimi anni, assunzioni di personale con qualifiche non previste dalle tabelle ministeriali.
E infine, il terzo mistero: il caso del padiglione Covid di Marsala. Sembra che i lavori siano cominciati. Sembra. Perchè di questa opera pubblica non si sa nulla. Non sappiamo quanto costa, chi ha vinto l'appalto, qual è il progetto. A Dicembre il commissario dell'Asp, Zappalà, è venuto a Marsala per "inaugurare il cantiere" e annunciare la fine dei lavori del primo piano di questa importante struttura a Maggio 2021. Poi Tp24 ha scoperto che in realtà i lavori non erano mai partiti, che non c'era un progetto. Adesso si sa che i soldi sono la metà di quelli previsti, sei milioni di euro su dodici, ma le informazioni sono frammentarie e confuse. L'Asp di Trapani, dopo aver annunciato il finto avvio dei lavori se n'è lavata le mani: "Non è competenza nostra" è stata la risposta, rimandando tutto alla Regione alla struttura commissariale per la gestione dell'emergenza Covid ... Anche questa è una vicenda che merita chiarezza. La sensazione è che a Maggio non sarà pronto nulla, e che la struttura entrerà in funzione quando l'emergenza Covid sarà finita. E il centro di eccellenza per le malattie epidemiologiche rimarrà un'altra cattedrale nel deserto, dato che al momento non c'è nessuna ipotesi in campo su come possa funzionare, con quale personale e quali risorse. Un po' come il Campus Biomedico, edificio che sorge dalla parte opposta rispetto al padiglione Covid: struttura terminata, mai entrata in funzione, e che l'Asp è riuscita ad aprire solo ieri, 1° Aprile, cioè tre mesi dopo l'inizio della campagna vaccinale. Pensarci prima era difficile.