Chiudete quella stradina!
E’ l’appello di Danilo Stagliano, un ragazzo che abita con moglie e figlio nel quartiere Belvedere e che, da settimane, è impegnato insieme a tanti altri volontari a ripulire aiuole e marciapiedi.
Il campetto di calcio è praticamente rinato, da quando in tanti si sono dati da fare per cercare di restituirlo ai ragazzini del quartiere.
Ma a poche decine di metri da quel campetto e dalle abitazioni popolari, c’è una stradina piena di rifiuti di ogni tipo, dall’amianto alle vernici, dal materiale di risulta ai frigoriferi.
Danilo ha già comunicato la richiesta di chiuderne l’accesso, almeno quello vicino alle case. Ed è una cosa che farà anche per iscritto a chi di competenza. Intanto ci ha inviato un breve video, al quale abbiamo aggiunto nella parte iniziale una foto di contesto, che mostra la straordinaria vicinanza con le case da un lato e i campi coltivati ad uliveti e vigneti dall’altro.
“E’ una specie di sentiero che comincia dove termina la strada asfaltata – dice Danilo - Sembra un inquietante via dell’orrore, considerato che a poche decine di metri ci abitano tante famiglie con bambini. Senza contare che ogni tanto qualcuno da fuoco a tutto, spargendo diossina e chissa cos’altro nell’aria”.
Difficile dire se l’eventuale chiusura porterà alla soluzione del problema.
Un problema che persiste da diversi anni e che anche le precedenti amministrazioni hanno cercato invano di risolvere.
Per esempio, nel 2014, l’allora vicesindaco (oggi consigliere del Pd) Marco Campagna aveva detto che erano state “denunciate diverse persone ed elevate decine di contravvenzioni. Ma il territorio è troppo ampio i Vigili non possono essere dappertutto”.
Siamo nel 2021. E i vigili sono ancora meno.
Però sembra che qualcosa si stia muovendo in termini di consapevolezza da parte dei residenti. L’impegno di Danilo forse comincia ad essere “contagioso”. Se c’è una speranza, non può che partire dall’ostinazione dei residenti.
Egidio Morici