Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
14/04/2021 19:57:00

L’amministratore unico Gharbi lascia il Marsala Calcio

 

Il giovane imprenditore Gharbi, attuale amministratore unico del Marsala Calcio, lascia.  Lo ha dichiarato lo stesso Gharbi ai microfoni dell’emittente Radio Azzurra di Marsala. Una decisione già palesata nelle scorse settimane, in seguito alle proteste  della tifoseria marsalese manifestata da vistosi striscioni che campeggiavano nei pressi dello stadio lilibetano. Striscioni, sui quali, si potevano leggere le avverse considerazioni dei sostenitori della squadra all’indirizzo del Signor Gharbi, per una gestione poco chiara e abbastanza approssimativa.

Ufficialmente, nelle prossime ore, l’ormai dimissionario Gharbi farà pervenire alla restante parte dei soci del sodalizio marsalese, la formale volontà di lasciare il Marsala Calcio.

Tra le motivazioni che hanno indotto a questa radicale decisione vi è quella di non essersi sentito apprezzato sia in ambito sportivo sia in ambito lavorativo dall’amministrazione comunale. Il Signor Gharbi, che non ha fatto mistero di volere e potere investire nella città al di fuori del settore calcistico, non solo non è stato compreso ma a quanto si evince da ciò che ha dichiarato, non gli è stata data neppure  l’opportunità di illustrarne i progetti rivolti “al porto”. Già il porto! Lo stesso porto dove da anni si costruiscono sogni e progetti, campagne elettorali e sul quale, secondo Gharbi, stavolta  avrebbero investito facoltosi imprenditori marocchini. Per ultimo la situazione stadio che è stato dichiarato inagibile e che l’amministrazione ha, forzatamente e dietro minaccia, privato Gharbi delle chiavi della struttura. Da premettere che al Marsala Calcio era stato data la gestione pluriennale, ora revocata, del Lombardo Angotta. Gestione non opportunamente adeguata che ne ha causato l’inagibilità.  

Gharbi, in fine, ammette qualche suo errore come quello di essersi fidato di gente sbagliata che lo avrebbe tradito ma dei quali, nonostante le esplicite richieste dei giornalisti che lo stavano intervistando, non ha voluto fare i nomi. In chiusura del suo intervento ha così sentenziato: “la gente di Marsala avrà modo di capire ciò che ha perso quando vedrà i miei progetti realizzati altrove”.

 

In seguito all’intervento di Gharbi è stato intervistato  anche l’avvocato Tommaso Picciotto, socio di minoranza del Marsala Calcio. Picciotto riferendosi alle dichiarazioni del dimissionario amministratore unico della società lilibetana, nonostante aver trovato parole di comprensione nei confronti di Gharbi, non ha celato evidenti falle nella sua gestione. Secondo Picciotto, infatti, Gharbi non ha voluto essere aiutato. Sembra che al suo arrivo a Marsala, nonostante lo stesso Picciotto gli abbia prospettato un quadro generale della situazione societaria difficile e di ambiente che gravita attorno al Marsala Calcio,  il giovane imprenditore romano sia andato dritto come un treno per la sua strada.

 

Di male in peggio è adesso la situazione squadra che alla ripresa dei campionati, dopo la lunga pausa causa COVID, vede gli azzurri impegnati nel campionato di eccellenza e dove domenica scorsa sul neutro di Paceco, imbottita di giovani e inesperti calciatori ha incassato un disarmante zero a otto dalla Sancataldese. Per i romantici questo risultato è il passivo in casalingo più pesante di tutta la storia del Masrala Calcio.  

Tanto rammarico per l’ennesima illusione per la Marsala calcistica che vive di ricordi dei pochi fasti del passato, costellato da tanti fallimenti e figure belle che come le stelle cadenti che illuminano in un attimo il cielo e poi svaniscono nel buio profondo.

 

 

 Giovanni Ingoglia