«Da diversi giorni due pescherecci del distretto della pesca di Mazara del Vallo, il Giuseppe Schiavone e il Nuovo Cosimo, si trovano poche miglia al largo delle coste della Cirenaica, a poca distanza l'uno dall'altro intenti in attività di pesca. Secondo quanto gli stessi comandanti hanno riferito, essi prevedono di rimanere nell'area per un periodo fino a tre settimane. Si tratta di un'attività altamente pericolosa e suscettibile di comportare conseguenze gravi non solo per le imbarcazioni, ma anche per gli equipaggi».
Lo ha scritto - a quanto si apprende - il capo dell'Unità di Crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, in una lettera inviata al sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci.
Verrecchia ha sottolineato che le due imbarcazioni si trovano in un'area al largo della Libia segnalata dal Comitato interministeriale per la sicurezza dei trasporti come «zona ad alto rischio» per tutte le navi battenti bandiera italiana.
«Le autorità libiche potrebbero esercitare azioni di polizia suscettibili di condurre al sequestro delle imbarcazioni e del pescato con la possibilità che gli stessi equipaggi possano essere detenuti per durate non prevedibili», prosegue la lettera in cui si evidenzia che tanto i comandanti che gli armatori delle due imbarcazioni sono stati avvisati del pericolo e «invitati a lasciare immediatamente la zona». «Mi rivolgo a lei - conclude Verrecchia riferendosi al sindaco di Mazara - affinché possa far valere la sua conoscenza personale degli armatori e dei comandanti affinché le due imbarcazioni abbandonino immediatamente la zona, a tutela dell'incolumità dei marittimi».