Il patto fra i grandi club europei per la Superlega, il nuovo campionato d’élite, ora è realtà: è stato annunciato quando in Italia era passata da poco la mezzanotte, al termine di una giornata di grandi tensioni con la Uefa e le altre istituzioni del sistema.
"Da una parte ci sono 12 società capeggiate dal Real Madrid che vogliono arrivare a 20 e dal 2022 amministrare i giganteschi ricavi di una competizione tutta nuova e tutta loro, su modello dello sport professionistico americano. Hanno deciso che il tempo dell’attendismo è finito, spinte all’accelerazione dalla crisi finanziaria sotto la pandemia che ha vinto anche le resistenze dei club inglesi: non intendono più dividere con nessuno il colossale business che ritengono di generare. Il nuovo torneo è una torta da 4 miliardi di euro fra diritti tivù e sponsor: la via per uscire dalla profonda crisi economica" spiega Repubblica.
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Le dodici società ribelli sono: Manchester United, Liverpool, Arsenal, Tottenham, Chelsea, Manchester City, Real Madrid, Atletico Madrid, Barcellona, Juventus, Milan e Inter. Entro la prima stagione ci dovrebbero essere anche Bayern, Borussia Dortmund e Psg, che per ora si sono tirate indietro. Altre cinque squadre si qualificheranno sul campo.
«L’obiettivo è formare due gironi da 10 con formula di andata e ritorno da settembre a gennaio, e promuoverne 8 alla seconda fase a eliminazione diretta». Si inizierà subito, nel 2022.
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La Superlega promette ai club fondatori fino a 350 milioni per la sola iscrizione e 3,5 miliardi una tantum per bilanciare l’impatto della pandemia. Si sta pensando anche a una Superlega femminile.
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Florentino Perez, numero 1 del Real, è il primo presidente della Superlega. Andrea Agnelli, numero 1 della Juventus, e Joel Glazer, numero 1 del Manchester United, saranno i suoi due vice.
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Perez, che tra l’altro vorrebbe prendersi Autostrade per l’Italia pagandole 10 miliardi, vorrebbe usare i proventi della vendita dei diritti tv della Superlega per restaurare il Bernabeu e comprare Haaland e Mbappé.
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Uefa, Federcalcio inglese e Premier League, Federcalcio spagnola reale e LaLiga, Federcalcio italiana e la Lega Serie A hanno emesso una nota congiunta in cui si dicono «uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto e prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada», minacciando i club e i giocatori di vietar loro la partecipazione alle competizioni internazionali. «Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo è troppo».
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«Infuriato, il presidente della Uefa Ceferin ha contattato Agnelli: una telefonata burrascosa in cui gli avrebbe dato del traditore» scrive il Corriere. «Da presidente dell’associazione dei club europei, Agnelli ha trattato con la Uefa la riforma della Champions e poi l’ha smontata, in Italia ha sabotato la trattativa per l’ingresso dei fondi nella Lega serie A, poiché esisteva una clausola degli stessi fondi che vietava di aderire a un’eventuale Superlega. Un conflitto d’interessi lampante, i fondi avrebbero portato 1,7 miliardi: ora non va esclusa una causa per danni delle società di serie A contro Juve, Inter e Milan».
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«Da non crederci. Quello che è sicuro è che il calcio come lo conosciamo è in pericolo. Addio campionati, coppe, forse anche nazionali. Il tutto per una dozzina di club in cerca di denaro subito, per “americanizzare” un sistema che funziona da un secolo di principi totalmente diversi: è sport e non spettacolo. L’ufficio legale di Nyon, d’accordo anche con Leghe e federazioni di tutta Europa, sta lavorando a una causa da 50/60 miliardi contro tutte le squadre che vorranno separarsi dal sistema per crearne uno alternativo e privato (con tutte le conseguenze del caso su campionati e coppe europee)».
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Il primo ministro britannico Boris Johnson: «Il progetto di Superlega europea è molto dannoso per il calcio. Siamo con le autorità sportive che si sono opposte. I club coinvolti ora devono rispondere ai propri tifosi e consultarli».
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Il presidente francese Emmanuel Macron ha lodato l’assenza di squadre transalpine nell’iniziativa: «Lo Stato francese appoggerà tutte le mosse di Federazione e Lega francesi, di Uefa e Fifa per proteggere l’integrità delle competizioni federali che siano nazionali o europee».
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Il segretario del Pd Enrico Letta, noto tifoso del Milan: «L’idea di una Superlega per i più ricchi club europei di calcio? Sbagliata e decisamente intempestiva. In Europa il modello NBA non può funzionare. Nel calcio e nello sport la forza sta nella diffusione, non nella concentrazione. E nelle bellestorie tipo Atalanta, Ajax, Leicester».
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«Il calcio da oggi è cambiato, la guerra è solo all’inizio» chiosa il Corriere.