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11/06/2021 07:41:00

Trapani, le commissioni di invalidità irregolari. Ecco tutti i rinviati a giudizio

 Sono stati tutti rinviati a giudizio gli indagati nell'inchiesta della Procura di Trapani sulle irregolarità nelle riunioni della commissione che a Trapani decide per l'invalidità. Tra loro spicca il nome di Gaetana D'Agostino, presidente dell'ordine degli psicologi in Sicilia. Si tratta di 28 tra medici, psiciologi e operatori sociali. In due mesi dal 23 gennaio al 21 marzo 2018 hanno completato in maniera irregolare oltre 170 commissioni di valutazione sulle indennità civili. Il processo comincerà il 2 Dicembre 2021.  Alla D'Agostino in particolare  la procura contesta 21 episodi riguardanti altrettante commissioni mediche in cui la presidente degli psicologi siciliani ha firmato il verbale di presenza pur non partecipando ai lavori o in quelle in cui era presente ha avvallato le presenze "solo sul verbale" di altri componenti della commissione.

L’indagine denominata Artemisia bis era sorta in seguito ai riscontri di quanto emerso nel blitz Artemisia, in cui si documentava l’esistenza di una loggia massonica irregolare, messa su da alcuni degli arrestati.

Successivamente, sono stati notificati gli avvisi a 28 indagati, tra cui medici, assistenti socio-sanitari e membri delle commissioni Mediche per l’Accertamento dell’Invalidita’ Civile e delle Commissioni mediche per l’accertamento dell’Handicap, accusati di falsita’ materiale e ideologica.

Durante le indagini sono emersi almeno 162 casi illeciti, con palesi falsita’, secodno l'accusa, nella redazione dei verbali di Commissione in ordine alla dichiarata -ma non effettiva- presenza di uno o piu’ componenti della stessa, come previsti dalla legge.

Le commissioni di riconoscimento di invalidita’ civile e accertamento dell’handicap non erano composte secondo quanto previsto dalla legge, e non venivano eseguiti i dovuti accertamenti sugli aspiranti beneficiari, ma, tuttavia, i componenti apponevano la propria firma ad attestazione di accertamenti medico legali mai svolti.

Gli indagati sono: Alberto Adragna, Rosalba Caizza, Francesca Pellegrino, Rosario Orlando, Antonietta Barresi, Patrizia Todaro, Agostino Gabriele Benito Tomasello, Mario Sugamiele, Gaetano Salerno, Antonio Di Giorgio, Sebastiano Genna, Adelina Barra, Tommaso Savì, Pietro Genna, Joseph Dispensa, Giuseppe Badalamenti, Pasquale Petruzzo, Giuseppe Francesco Simone, Simona Gioè, Giovanni Paolo DI Peri, Pietro Alfano, Gaetana D'Agostino, Viviana Cutaia, Giovanna Ivana Di Liberto, Alessio Cammisa, Viviana Catania, Elisa Vegna, Francesca Maria Boatta. 

Citiamo un passaggio del comunicato dei Carabinieri quando furono diramati gli avvisi di conclusione indagine:

Le indagini all’epoca svolte permettevano di accertare che LO SCIUTO Giovanni, ex Deputato Regionale, aveva creato uno stabile accordo corruttivo con ORLANDO Rosario – già responsabile del Centro Medico Legale dell’INPS e poi collaboratore esterno dello stesso ente quale “medico rappresentante di categoria in seno alle commissioni invalidità civili”- che riusciva a corrompere, attraverso regalie ed altre utilità.

Da ORLANDO, inoltre, l’ex deputato regionale otteneva la concessione di numerose pensioni di invalidità, anche in assenza dei presupposti previsti dalla legge, a favore di persone da lui segnalate, garantendosi così l’ampiamento della base di voti per le varie tornate elettorali.

Le attività, di natura tecnica e riscontro documentale, hanno permesso di accertare che, in almeno 162 casi, le commissioni di riconoscimento di invalidità civile e accertamento dell’handicap non erano composte secondo quanto previsto dalla legge, che non venivano eseguiti i dovuti accertamenti sugli aspiranti beneficiari, ma che, tuttavia, i componenti apponevano la propria firma ad attestazione di accertamenti medico legali mai svolti.

Gli elementi indiziari, raccolti dalle telecamere e microspie dei Carabinieri, venivano avvalorati dall’analisi comparativa della documentazione acquisita nel marzo del 2019, durante l’esecuzione dell’operazione Artemisia, presso gli Uffici dell’ente previdenziale.

L’attività investigativa consentiva di accertare numerosi casi di irregolarità sia nella composizione reale delle commissioni sia nella successiva formalizzazione su referto; la constatazione circa la ripetitività di tali comportamenti permetteva di inquadrare tali condotte in una cornice sistemica e di abitualità nonché di prassi consolidata.

Ambito maggiormente interessato, per il numero dei casi riscontrati, a tali prassi irregolari si è rivelato quello relativo al riconoscimento dell’Handicap. In tale contesto, infatti, è stata accertata persino l’assenza dello stesso operatore sociale, ovvero l’unico professionista deputato al riconoscimento del beneficio da parte dell’ente.