La variante delta viaggia spedita nel nostro Paese. Con il tasso di crescita attuale ad Agosto ci saranno più di diecimila nuovi casi al giorno, con molte Regioni, tra cui la Sicilia, che hanno trend che presto potrebbero compromettere la zona bianca, per passare a nuove restrizioni. Per evitarle, oltre al tracciamento dei casi e alla responsabilità (no assembramenti, distanza, mascherina e igiene) l'unica soluzione è il vaccino.
L’avanzare della variante Delta allarma gli scienziati e preoccupa il governo, che guarda al resto d’Europa e cerca di utilizzare al meglio il vantaggio temporale di circa due mesi rispetto ad altri Paesi. Ma soprattutto frena sugli allentamenti già previsti per evitare di ripetere gli errori commessi la scorsa estate.
Era il timore maggiore: che con la ripresa del turismo, invocata, desiderata, attesa, tornasse a correre il contagio. La situazione fotografata da alcuni Paesi europei e riportata dalla circolare del ministero della Salute che lancia «l’allerta internazionale variante Delta» lo conferma. Il Covid ha ripreso la sua corsa, moderatamente, un po’ dovunque. Ma in alcuni Paesi, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi e Finlandia, sono evidenziati picchi riconducibili non soltanto alla maggiore contagiosità della variante Delta, ma anche alla circolazione di turisti, di tifosi, alle serate nei locali, in cui si concentrano soprattutto i giovani, ai concerti, agli eventi «superdiffusivi». Alla socialità, insomma, vissuta senza mascherine né distanza. Infatti i primi a contagiarsi sono i ragazzi. Inevitabilmente poi il virus raggiunge le altre fasce d’età, a cominciare dai loro familiari. La circolare firmata dal direttore generale del dipartimento Prevenzione del ministero, Giovanni Rezza, nel lanciare l’allerta, guarda con preoccupazione ad agosto, quando la variante Delta riguarderà dal 70 (a inizio mese) al 90 per cento dei casi. «Durante i mesi estivi, ogni allentamento delle misure senza un contemporaneo aumento dei livelli di vaccinazioni complete nella popolazione, potrebbe portare a un repentino e significativo aumento dei casi in tutte le fasce d’età, soprattutto sotto i 50 anni, con un incremento associato di ricoveri e decessi».