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16/07/2021 08:31:00

Il virus corre. Green pass per treni, aerei, e per i ristoranti ...

 Il virus corre. E' per questo che a breve il governo introdurrà l'obbligo del green pass, cioè del certificato che attesta l'avvenuta guarigione o vaccinazione dal Covid, per tutti i posti dove si sta a lungo: stadi, manifestazioni, treni, navi, aerei. E attenzione, anche per i ristoranti, come in Francia, qualora questo dovesse servire ad evitare nuove chiusure.

Sarà un decreto a rendere obbligatorio il green pass per entrare in tutti i luoghi dove possono crearsi affollamenti.  All’interno della maggioranza la discussione è aperta sulla lista delle attività dove sarà indispensabile avere la certificazione per dimostrare di essere vaccinati, oppure essere guariti, oppure avere un tampone negativo nelle 48 ore precedenti. 

A preoccupare è la risalita dei contagi — ieri 2.455 i nuovi casi, solo 9 decessi — ma soprattutto il tasso di positività tornato a 1,3% a causa della variante Delta.

Ovunque ci sia un affollamento il green pass sarà obbligatorio.  Confermato per i banchetti che seguono le cerimonie civili o religiose. 

Bisognerà avere la certificazione per viaggiare sui treni a lunga percorrenza e in aereo, anche se sono dotati del sistema di areazione verticale, mentre non è prevista la stessa misura per il trasporto pubblico.

 

Sarà il confronto all’interno della cabina di regia del governo a sciogliere il nodo sull’obbligo di green pass per i ristoranti al chiuso.

L’obbligo di quarantena di 5 giorni per chi arriva dall’estero — Spagna e Portogallo in particolare — sarà valutato nei prossimi giorni esaminando la curva epidemiologica di quei Paesi. In Sicilia il governatore Nello Musumeci ha già firmato un’ordinanza che rende il tampone «obbligatorio per chi arriva da Spagna e Portogallo e a coloro che nei 14 giorni precedenti vi hanno soggiornato o transitato». Una decisione che potrebbe essere presa da altri presidenti di Regione.

CARFAGNA. Il green pass “credo che sia lo strumento più adatto ai tempi eccezionali che stiamo vivendo. È l'opposto di una camicia di forza: nasce a tutela dei cittadini e delle imprese per liberare tutte quelle attività che la pandemia ha vietato o limitato, e per ripristinare l'esercizio dei diritti in sicurezza. Penso ai concerti di piazza, ai festival estivi, ai raduni, alle gare sportive. Tutte cose che si potrebbe tornare a fare senza rischi, incentivando tra l'altro i giovani a vaccinarsi”. Così la ministra per il Sud Mara Carfagna intervistata da Repubblica. “Il dittatore è il virus, non chi lavora per contrastarlo - aggiunge -. È il virus che ci ha chiuso in casa per oltre un anno, ci ha impedito la socialità, ha impoverito milioni di famiglie. Dire no a misure di vigilanza e contenimento significa rischiare una quarta ondata. L'esperienza dell'estate scorsa dovrebbe averci insegnato qualcosa. Nessuno può permettersi un altro stop and go”. E sul cosiddetto ’modello francese: “Io starei attenta a replicare schemi importati dall'estero. Penso che da noi sia difficile utilizzarlo per trasporti pubblici, bar e ristoranti, dove fra l'altro le misure a tutela della salute pubblica sono sempre state rispettate. Mentre sarebbe opportuno per grandi eventi, viaggi aerei o discoteche, dove il pericolo di assembramento è alto”.