Oltre 20.000 firme raccolte a sostegno della petizione popolare “Più sicurezza e diritti per i nostri pescatori nel canale di Sicilia'' lanciata nello scorso mese di maggio da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil pesca per chiedere al governo italiano un intervento in grado di garantire piena sicurezza all'attività lavorativa dei pescatori, oggetto di ripetute azioni di vera e propria pirateria da parte di motovedette nord africane.
La raccolta firme è stata presentata a Mazara del Vallo nel corso di una partecipata conferenza stampa alla quale sono intervenuti il sindaco della città Salvatore Quinci, l’assessore regionale per l’agricoltura e la pesca Toni Scilla e molti dei pescatori vittime del sequestro del 1 settembre 2020, presenti in sala insieme alle loro donne, madri, mogli e figlie che, in quei tristi giorni, sono state protagoniste, accampate in strada a Roma davanti a Montecitorio, di un movimento di protesta che ha coinvolto l’opinione pubblica nazionale per far tornare a casa i loro congiunti, detenuti per 4 mesi nelle carceri libiche.
A presentare la petizione e i suoi obiettivi sono intervenuti Antonio Pucillo, Capo Dipartimento Pesca Flai Cgil, Patrizio Giorni, Segretario nazionale Fai Cisl, Enrica Mammucari, Segretaria generale Uila Pesca.
Particolarmente toccante l’intervento di Giuseppe Giacalone, comandante del peschereccio Aliseo, ferito in un assalto armato in mare nel mese di maggio e padre di uno dei 18 pescatori rapiti nel 2020. Mostrando la sua maglietta di lavoro verde macchiata di sangue che indossava al momento dell’attacco, ha ribadito con tristezza la sua situazione “Sono morto come pescatore, non posso più salire sull’Aliseo”.
Fai-Flai-Uila pesca continueranno a raccogliere le firme, anche on-line suchance.org e chiederanno un incontro ai ministri Di Maio e Patuanelli per trovare soluzioni concrete e immediate per garantire sicurezza e tutele per i nostri pescatori.