Dall’annullamento dell’Europeade 2023 allo scontro politico, interno ed esterno, è stato un attimo.
Qualche giorno fa il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, annunciava sulla sulla pagina Facebook “Città di Trapani” la cancellazione dell’evento tanto atteso di Europeade 2023, che si sarebbe dovuto svolgere già nel 2021.
L’emergenza Covid non ha lasciato intatta nemmeno questa programmazione e il sindaco Tranchida ha inviato una lettera al Presidente dell'International Europeade Committee Rudiger Hess, con la quale sostanzialmente si comunicava che la Città di Trapani non potrà assicurarne la realizzazione.
La pandemia ha complicato le cose e nel 2023 la realizzazione di Europeade comporterebbe, a detta del sindaco, un impegno sul bilancio comunale non indifferente: “Europeade è il più grande evento folkloristico europeo che soggiace a regole e protocolli ben precisi e ad una organizzazione che non può lasciare nulla al caso. Un'idea di massima sui numeri: circa 5000 protagonisti - artisti distribuiti in centinaia di gruppi di nazionalità diverse (che arrivano nel luogo di destinazione a proprie spese); molte decine di migliaia di visitatori; l'organizzatore deve invece garantire alloggio con servizi idonei (in estate, per le persone nordiche non abituate alle nostre temperature, si capisce bene che l'accomodation deve tenere conto anche del notevole impatto climatico); colazione, pranzo e cena; collegamenti da e per i siti destinatari delle esibizioni; centinaia di collaboratori, guide/tutor accompagnatori, allestimento siti e location per eventi; sicurezza e presidi sanitari ovunque, anche per turisti e visitatori che partecipano da spettatori attivi agli eventi. Sulla scorta di precedenti edizioni l’evento parte da una base costi non inferiori a 1,5 milioni di euro, oltre a tutta la logistica organizzativa e strumentale locale. A tutto questo si sommino oggi i nuovi protocolli COVID oltre a quelli sanitari internazionali”.
Insomma l’annullamento pare sia dovuto a ragioni logistiche e di mancata copertura, causa pandemia ancora in corso: “Del supporto nazionale di Protezione Civile, ed a cascata dell’Esercito e dunque del sistema statale (unico serio e credibile interlocutore in questa nostra avventura), ancora alle prese con le code (speriamo..) della pandemia Covid 19, ne è possibile richiedere investimenti alle compagnie di navigazione/autorità portuale che scontano evidenti ragioni di difficoltà sempre a causa della recessione pandemica”.
L’annuncio ha creato molti malumori, la capogruppo dell’UDC, Eleonora Lo Curto, ha immediatamente replicato: “L’assessorato regionale al Turismo avrebbe finanziato con un cospicuo contributo l’Europeade. In assessorato si erano già svolti diversi tavoli tecnici per far riuscire al meglio l’evento di caratura europea che avrebbe avuto ricadute importanti sul territorio trapanese. Questa marcia indietro del sindaco Tranchida la dice lunga su quanto egli abbia a cuore gli interessi veri della città di Trapani, privilegiando come ha sempre fatto quelli personali ed elettorali”.
Uno scontro che si è poi anche consumato dentro l’UDC con l’intervento dell’assessore trapanese Fabio Bongiovanni che ha dichiarato che sia la Lo Curto che la consigliera Anna Garuccio, riapprodava all’UDC, parlano a titolo personale non esprimendo la linea politica del partito che in provincia viene tracciata dallo stesso Bongiovanni, coordinatore dello scudo crociato.
Un botta e risposta infinito, specie quando il sindaco di Trapani chiama in causa la Regione come interlocutore assente, la Lo Curto controreplica: “Tranchida, sul flop nell’organizzazione della Europeade a Trapani, non prova neppure a scusarsi per la semplice ragione che non possiede il tratto etico dell’umiltà che non appartiene a chi come lui ha sempre bisogno di mostrare i muscoli per sentirsi forte e grande. Nel maldestro tentativo di esplicitare le ragioni che lo inducono a rinunciare alla più grande kermesse europea del folklore, direi persino inconsapevolmente ne svela le ragioni. Ossia che la città e i Comuni del territorio devono essere sacrificati sull’altare del suo egoismo politico. Ci sarebbe ancora infatti tutto il tempo di organizzare l’Europeade se lui non avesse deciso di mollare tutto per conquistare l’ennesima poltrona. L’ultima, quella che gli manca per coronare le sue ambizioni di mestierante della politica. Già perché per uno che non ha mai lavorato non c’è dubbio che conquistare uno scranno al Parlamento regionale è il tassello che manca, l’anello della catena di una prestigiosa carriera di poltrona in poltrona…In Ars, se mai dovessi arrivarci dai banchi dell’opposizione, potrai solo urlare ma restare ininfluente e inascoltato. Da sindaco anche in questa occasione non hai mancato di fare danno. Se rispondo mio malgrado è solo per il rispetto e l’affetto che nutro verso Fabio Bongiovanni che oltre ad essere il coordinatore dell’Udc provinciale è anche assessore per la città di Trapani”.
E figurarsi se Tranchida lasciava alla Lo Curto l’ultima parola, lo scontro non solo si è acceso ma addirittura consumato e stavolta se la prende anche con l’assessore Bongiovanni, chiedendogli una posizione chiara e non certo accomodante.
Tranchida etichetta la Lo Curto “Vecchia volpe” della politica: “ Ammantata dietro plastici sorrisi di facciata, rigonfia dell’immeritato ruolo politico istituzionale e sovente nascosta dietro il vittimismo di genere, pensava di poter far breccia sinuosamente nella governance cittadina salvo diversamente tirar fuori le unghia quando si è riscoperta con le mani nella marmellata. Ribadisco, tale personaggio rivolga altrove le sue attenzioni ed i suoi buoni servigi, l’onesta comunità trapanese non ne risentirà e non pensi che le querele possano intimidirmi e mettermi a tacere nel denunciare una cultura politica “putiara” che sovente non disdegna e che mi auguro le elezioni regionali possano spazzar via, cominciando dal voto dei cittadini marsalesi che ben la conoscono. Per quanto mi riguarda, al netto dei miei trascorsi impegni lavorativi accertabili presso l’INPS, quando non in carica per democratico mandato popolare, ho da dimostrare quotidianamente il mio impegno ed onesto servizio alle comunità che ho avuto l’onore di amministrare che, per ben 5 volte ed in 3 città diverse, mi hanno direttamente eletto loro Sindaco poiché valutando il mio agire hanno riposto fiducia. Comprendo l’invidia ma probabilmente non si può dire lo stesso per l’esito delle competizioni a cui ha partecipato la Lo Curto, ove i cittadini liberi nel valutare con fiducia diversamente si sono manifestati, della serie, se la conosci.. la eviti”.
Ma ci potrebbero essere colpi di scena anche in seno alla giunta perché il sindaco chiede a Bongiovanni posizioni non dubbie: “Ebbene, ancorché m’interessi poco il ruolo del Bongiovanni all’interno dell'UDC, tranne che per il leale sostegno al programma di governo condiviso con la coalizione ed approvato dai trapanesi - prioritaria condizione vincolante per la permanenza in Giunta ed in maggioranza -, lo stesso nel ritenersi libero di esercitare le sue funambolesche doti nel contraddittorio circo politico in cui l'UDC trapanese si anima e contraddistingue, certamente non può pensare ancora di godere di particolare credito rappresentandosi e rappresentando tali discutibili e contraddittorie compagnie. La politica dei due forni o dell'ipocrisia politica gattopardiana non solo non mi appartiene ma la censuro e da sempre la combatto, anzi credo sia proprio utile anche per il riscatto civico e culturale di Trapani”.
L’annullamento dell’Europeade ha fatto scoppiare il caso politico e adesso non è certo che tutto resti immutato, in bilico proprio la poltrona di Bongiovanni, ma da ambienti di Palazzo d’Alì c’è chi dice che il chiarimento è vicino e la questione presto superata.