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22/09/2021 08:02:00

Marsala: non fu tentato omicidio, concessi i domiciliari a Giancarlo Titone

 Per il Riesame non fu tentato omicidio, ma lesioni aggravate. E sulla base della riqualificazione del reato contestato (primo successo della difesa), adesso il gip del Tribunale di Marsala ha concesso gli arresti domiciliari a Giancarlo Titone, 39 anni, per il quale, lo scorso 30 luglio, era stata ordinata la custodia cautelare: per tentato omicidio. Con lui venne arrestato il fratello Vito Titone, di 53 anni, in difesa del quale il primo sarebbe intervenuto.

I fatti sono relativi alla sera del 24 maggio scorso, quando a “Porticella” Giancarlo Titone, chiamato in aiuto dal fratello Vito, sferrò una coltellata al petto del romeno Ioan Daniel Surubaru. Poi, un paio di settimane fa, accogliendo la richiesta dell’avvocato Diego Tranchida, il Tribunale del Riesame di Palermo ha rimesso in libertà Vito Titone. Adesso, dopo che il Riesame, su richiesta degli avvocati Maurizio D’Amico e Giulio Vulpitta, ha riqualificato il fatto nel reato di lesioni aggravate, e non più tentato omicidio, il gip di Marsala, sempre su richiesta dei legali, ha concesso gli arresti domiciliari a Giancarlo Titone.

“Siamo molto soddisfatti – commenta l’avvocato Maurizio D’Amico- l’ordinanza del Tribunale del Riesame e poi il provvedimento di scarcerazione del Gip, confermano tutte le nostre perplessità in merito all’attendibilità delle dichiarazioni rese dal Suruaru Joan e di chi a lui si accompagnava. Quanto già acclarato dal giudice della cautela avrà certamente un peso rilevante nell’accertamento della verità dei fatti e, quindi, sull’esito del processo”. Intanto, da una più attenta visione delle immagini registrate dalle telecamere di video-sorveglianza emergerebbero divergenze rispetto alla ricostruzione fornita da Surubaru e di altri soggetti che erano con lui.