Sono passati pochi giorni dall’ultimo comunicato del ‘Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo’ e la querelle tiene ancora banco in Città. Stavolta, però, il primo cittadino ha tenuto a rispondere, punto per punto, alle accuse mossegli.
IL COMITATO E LE INADEGUATEZZE DEL SINDACO – Il gruppo di cittadini “che segue da decenni il problema dell’acqua – scrivono nell’ennesima lettera aperta ai media ed alla Città tutta – rileva il ritardo con il quale l’amministrazione comunale sta procedendo a rendere potabile l’acqua in distribuzione nella città e a garantirne la regolare erogazione in tutti i quartieri. A parere del Comitato – segue la nota – detto ritardo, è dovuto alla inadeguatezza di questa amministrazione ad avviare procedure adeguate al caso. Ne sono stati prova i continui e diversi pronunciamenti del sindaco relativi alla scelta delle modalità di potabilizzazione dell’acqua, ai tempi di realizzazione dell’impianto sulla cui attuazione l’amministrazione ha infine deliberato e, inoltre, la mancata regolarità nella distribuzione dell’acqua, potabile e non, in tutti i quartieri della città, così come garantito dal sindaco”.
L’ULTIMO PROMEMORIA – Altre segnalazioni, provenienti sempre dallo stesso gruppo – pochi giorni addietro – e sempre nei confronti dell’amministrazione comunale, guidata da Salvatore Quinci, avevano avuto come obiettivo la mancata regolarità e trasparenza (pubblicazione sul sito web del Comune ferma dal 7 luglio scorso) riguardante i dati delle analisi delle acque per il consumo umano in Città.
LA REPLICA DEL PRIMO CITTADINO – “Ho letto con un sorriso amaro – ha risposto con una nota stampa inviata ai direttori di diverse testate giornalistiche locali, il sindaco Salvatore Quinci – la nota del ‘Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo’.
CRITICHE INFONDATE, FALSE E ‘IGNORANTI’ – “Con un sorriso perché vengono elencate una serie di critiche a questa amministrazione totalmente infondate, talvolta palesemente false, e affermazioni che manifestano una totale ignoranza sui temi posti ma soprattutto sulle procedure amministrative delle Pubbliche Amministrazioni. Ma è velato di amarezza perché anche questo è un sintomo del totale scollamento tra la società “civile” e le istituzioni in cui ogni attore dovrebbe assumere il proprio ruolo con responsabilità. Troppo facile scrivere una nota stampa, bastano pochi minuti. Altro è affrontare e provare a risolvere problemi atavici come questo: richiede risorse, competenze, studi approfonditi, capacità operative e una visione ampia dello sviluppo del nostro territorio.
COMITATO ‘FANTASMA’ – “Non ho mai avuto il piacere di incontrare questo comitato –ha continuato Quinci – avrei con entusiasmo rappresentato la nostra visione su questa specifica questione, le azioni da perseguire e quelle che stiamo mettendo in campo. Un confronto che avrebbe potuto essere utile per entrambi, confronto che questa amministrazione ha periodicamente con tanti altri soggetti, rinnovo questa disponibilità ad un incontro in cui confrontarsi in modo sereno e aperto.
LA ‘STORIA’ E L’APPROCCIO DELL’AMMINISTRAZIONE – “E dunque prendiamo spunto dalla suddetta nota per rappresentare il nostro approccio alla questione idrica in città. Ci viene rimproverato di non aver affrontato e risolto il tema della acqua non potabile e non aver individuato i responsabili di tale inquinamento e di non garantire un regolare approvvigionamento idrico in città. Lo stato dei fatti: La questione dei nitrati nell’acqua erogata ai quartieri Trasmazaro e Tonnarella risale al 2004, a ben 17 anni fa, viene risolta subito con un metodo temporaneo (la cosiddetta miscelazione di acque con diversi contenuti di nitrati pur di rimanere sotto la soglia consentita dalla norma), ma si comprende bene che con il tempo il valore complessivo dei nitrati presenti nei pozzi aumenta in modo continuo fino a non consentire più la erogazione nemmeno con la miscelazione. È il 23 Novembre 2020, emetto una ordinanza di non potabilità e ci attiviamo da subito per trovare la soluzione più veloce per rendere potabile l’acqua.
LA SOLUZIONE DENITRIFICATORE – “La soluzione trovata è un denitrificatore dal costo di circa 800.000 euro. In tempi rapidissimi – prosegue il primo cittadino – si approvano il piano annuale delle opere ed il bilancio di previsione, per la prima volta entro i termini previsti (28 aprile 2021), condizione necessaria per poter effettuare qualunque acquisto di beni e servizi, e così si procede all’incarico per la progettazione definitiva, che ad oggi è stata già consegnata con tutti i pareri favorevoli degli enti che devono autorizzare, e portata presso la commissione Bilancio della Regione Sicilia dove è stata approvata una linea di finanziamento che attende il definitivo passaggio in Giunta Regionale. Sta per essere bandita la gara per la realizzazione”.
“NULLA È STATO FATTO” – È questa accusa del Comitato, forse, che brucia di più al sindaco tanto che replica ancora: “Altro che ‘Dal suddetto provvedimento inibitorio (ordinanza di non potabilità) nulla è stato più fatto’, o peggio ‘In particolare, prima ha pensato e detto pubblicamente a mezzo del sindaco che avrebbe risolto il problema dell’inquinamento fornendo nell’immediatezza acqua potabile alla città a mezzo della società privata Siciliacque, successivamente, smentendo se stessa, l’amministrazione a mezzo del sindaco ha detto che avrebbe installato un potabilizzatore ad osmosi inversa….’, “quest’ultima affermazione – continua Quinci – mi lascia anche perplesso sull’atteggiamento di questi signori: ho infatti più volte affermato esattamente il contrario: il denitrificatore è la soluzione più veloce che c’è, e risponde ad una esigenza immediata; ma a regime la soluzione potrà venire da una condotta che Sicilacque ha progettato di realizzare nei prossimi anni”.
I CONTROLLI NON CI COMPETONO – “La critica sui controlli per stabilire i responsabili dell’alto tasso di nitrati nelle acque risulta altresì paradossale: sono altri gli enti competenti; ASP, ARPA, nuclei ambientali di forze dell’ordine ecc..”.
LA VISIONE DEL SINDACO – “Approfitto – incalza il sindaco – invece per descrivere la nostra visione per il futuro chiara e sostenibile: oggi il problema del servizio idrico è legato a diversi fattori: un sistema di approvvigionamento dai pozzi insufficiente e obsoleto, ma soprattutto una rete idrica non collegata, divisa in tre tronconi e assolutamente fatiscente. Questo oggi causa i tanti problemi di approvvigionamento specialmente nel periodo estivo.
CAPACITÀ ESTERNE, MILIONI E ANNI – “Servono capacità progettuali esterne al nostro ufficio tecnico – ha aggiunto Quinci – risorse per importi pari a circa quindici milioni di euro e soprattutto tanti anni. Ma abbiamo una occasione unica da sfruttare: la predisposizione del ‘Nuovo Piano d’Ambito dell’ATI idrico della Provincia di Trapani’ al quale stiamo lavorando e che entro il 2021 dovrà essere completato; è lo strumento utile per realizzare il progetto di una nuova rete idrica unica per la città; la realizzazione di un nuovo sistema di pozzi e la messa in sicurezza del sistema esistente”. E continuando nelle spiegazioni: “La spinta vigorosa dei nuovi regolamenti comunitari sui fondi per la coesione e sviluppo doterà questo strumento di risorse economiche rilevanti. Ci vorranno tanti anni ma saremo in grado finalmente di realizzare quello che la città attende da decenni.
L’ATI IDRICO – “Subito dopo – prosegue il sindaco nella lunga lettera – si aprirà dentro l’ATI Idrico (l’Assemblea Territoriale Idrica) la discussione fondamentale sul Gestore Unico e anche lì abbiamo le idee chiare: sosteniamo con determinazione di deliberare per la costituzione una Azienda Speciale Consortile, cioè di un ente strumentale dei Comuni che ricade nel diritto pubblico anziché in quello privato come le spa, a cui affidare la gestione pubblica e partecipativa del Servizio Idrico Integrato per garantire l’accesso all’Acqua come diritto universale ed inviolabile, tutelare la preziosa risorsa e l’ambiente per le generazioni future”.
NÉ MAGHI NÉ BACCHETTE – E, a chiudere: “Abbiamo una visione chiara ed una strategia precisa per il futuro del servizio idrico per la nostra città e abbiamo messo in campo le azioni che dovrebbero portare nei prossimi anni alle soluzioni che ci servono, abbiamo messo mano per la prima volta dopo 17 anni al problema dei nitrati; quello che non abbiamo è la bacchetta magica, quella che hanno tutti e che fa realizzare in pochi mesi o in pochi anni progetti o soluzioni che richiedono anni ed anni. Ma noi non siamo maghi – conclude il sindaco, Salvatore Quinci – e francamente a parole ne ho sentiti tanti, amministrare finora non ne ho visto nemmeno uno”.
Alessandro Accardo Palumbo
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