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22/10/2021 07:00:00

"Io mamma pendolare umiliata per il ritardo del bus Trapani-Palermo"

Il ritardo di un treno o di un autobus in Sicilia è la regola. Ma non si può restare indifferenti quando calpesta la dignità di un passeggero, quando per l'ennesima volta danneggia quei pendolari che vivono ogni giorno di mille sacrifici per poter sostenere la famiglia, i figli, che vedono sempre meno. 

Come Paola, un'infermiera di Trapani che ogni giorno, da 20 anni va a lavorare a Palermo. L'ennesimo ritardo dell'autobus Segesta da Trapani a Palermo però non le è andato giù. 

"Non è la prima volta che il pullman per Palermo mi lascia a terra", scrive alla redazione di Tp24. 
"Ero partita alle 10:30 da casa per poter prendere il pullman che partiva alle 11:10 proprio per arrivare in tempo a Palermo per fare un pranzo al volo ed entrare in orario in servizio , ma sono stata costretta a pranzare in mezzo la strada il mio solito riso in bianco perché non posso mangiare altro ed alle 12:10 ancora aspetto il pullman che non si vede all'orizzonte". La protesta di Paola non è rivolta solo al disservizio del pullman, "ma anche a chi si occupa di una graduatoria di infermieri che dovrebbe iniziare già da tempo a chiamare per potermi spostare a Trapani e non fare più questo sacrificio.  Di tutto questo devo ringraziare chi si occupa della mobilità occidentale, io una dei vincitori del concorso per mobilità per l'Asp di Trapani ancora aspetto il trasferimento. E' una vergogna", aggiunge. "

"Sono un infermiera, da 20 anni viaggio, faccio i turni nelle 24ore , madre di due figlie, sola perché ho il marito che lavora fuori e che per necessità di servizio può venire a Trapani solo dopo circa tre mesi". Paola è mamma di due figlie, che ha visto "crescere a flash: da neonati fino ad ora che sono adolescenti ma che sempre hanno bisogno di una mamma vicino".

La protesta è diretta: "Oggi mi rivolgo a tutti voi dirigenti , non sapete che disagio sto passando e che vergogna dover per forza, mangiare in mezzo alla strada , mi sento peggio di un mendicante , peggio di un apolide , Oggi non ho mai subito una mortificazione così grande