Una tessera scaduta può diventare un problema? A quanto pare si, visto che il governo nazionale non ha rinnovato la proroga della validità del documento di riconoscimento causa pandemia.
Questo ha comportato un intasamento del Comune di Palermo per le tantissime richieste e lunghe attese, anche di tre mesi, per chi ha bisogno di rinnovare il proprio documento di identità. C’è una montagna di pratiche arretrate, 10 mila le prenotazioni da smaltire, per le quali occorrono interventi straordinari dal momento che neanche lo sforzo lodevole dei singoli dipendenti può bastare.
I pensionamenti non sostituiti da nuove assunzioni, il rispetto dei protocolli anti Covid, ma anche la tempistica delle nuove carte di identità elettroniche, più lunghe rispetto ai vecchi documenti cartacei, hanno contribuito nel ritardo del rilascio Per cercare di ridurre le attese, il Comune ha varato un piano di prolungamento dell’orario di apertura al pubblico delle postazioni anagrafiche decentrate Le ore aggiuntive riservate alle prenotazioni di chi ha il documento scaduto. Ma ancora non basta. Il coinvolgimento delle edicole e delle tabaccherie “potrebbe essere una soluzione per rimediare agli inaccettabili ritardi nel rilascio delle carte di identità…”, come avviene del resto nelle altre città. Insomma, di tutto e di più per cercare di snellire le pratiche.
Si tratta di un ritardo che è comune a tutte le altre città italiane, ma questo basta per creare una sorta di giustificazione per essere “assolti”?
Prima o poi il governo centrale non avrebbe più rinnovato la proroga per la scadenza delle carte di identità. Ci troviamo a tamponare una situazione che crea notevoli disagi per chi ha necessità di rinnovare un documento di estrema importanza.
Una situazione alquanto prevedibile ma… come sempre si ricorre ai ripari .
Dorotea Rizzo