E’ la fase delle arringhe difensive nel processo “Annozero” in corso davanti al Tribunale di Marsala. Nell’ultima udienza è stato il turno degli avvocati Vito Cimiotta, legale di Bruno Giacalone, e Walter Marino, difensore di Giovanni Mattarella, per i quali il pm ha chiesto 20 e 18 anni di carcere.
L’arringa di Cimiotta si è basata sull’affermazione della “inesistenza ed insussistenza degli elementi probatori in relazione al vincolo associativo” mafioso. Nonché “la totale mancanza di rapporti tra il Giacalone e gli altri coimputati”. Poi, il difensore ha ripercorso tutte le intercettazioni che riguardano il suo cliente dando una interpretazione diversa rispetto a quella data dalla Dda, anche sulla base delle deposizioni dei testimoni ascoltati nel corso del processo. Si è fatto, inoltre, riferimento anche ai rapporti tra il Giacalone e Dario Messina e al loro rapporto di amicizia e di comune detenzione per alcuni anni.
Il 2 novembre sarà il turno dell’avvocato Luca Cianferoni (noto per essere stato il legale di Totò Riina), che difende Dario Messina. Lo scorso 5 ottobre, al termine di una requisitoria durata cinque ore, il pm della Dda Francesca Dessì ha chiesto, per i 13 imputati, condanne per complessivi 166 anni di carcere.