Antropologia culturale del consigliere comunale di Capo Boeo. È indubbio e la conferma arriva sempre, che le sedute di consiglio comunale siano solo un palcoscenico, dove ognuno dei componenti dell'Assise quando vuole recita, e utilizzando come metafora e in parte parafrasandola l'opera di Luigi Pirandello, in tali termini "Questa sera si recitata a soggetto". Perché il lavoro per la città avviene nelle commissioni, quando ciò non è deciso altrove. Alcuni esempi anche recenti: progetti abolizione dei passaggi a livello, oppure sull'adeguamento antisismico delle scuole. In una delle ultime riunioni dell'assemblea il copione scelto è quello della sicurezza pubblica nel nostro Comune.
Gli attori a cimentarsi sono sette, sperando di non fare torto a nessuno. Ad iniziare è il solito Flavio Coppala dopo il ringraziamento alle forze dell'ordine per il loro operato nonostante l'esiguità degli organici, prosegue: "non doveva scapparci il morto per intensificare i controlli bisogna ricordarlo al prefetto", riferendosi alla morte del giovane Luigi Loria. Nicola Fici: "è più di un anno che ci siamo insediati, sia opposizione che maggioranza abbiamo sollecitato il sindaco sulla sicurezza e comprendo il suo plauso presidente Sturiano per le forze che operano in città, mi chiedo concretamente cosa abbia fatto Grillo per fare ripristinare come soluzione da lui proposta i cosiddetti falchi, quante volte sia andato al ministero degli interni".
È il turno di Rosanna Genna: "il problema non nasce adesso collega Fici, ma già nella scorsa consiliatura fu interessato il prefetto e fu oggetto di sedute consiliari, e il presidente del consiglio d'allora che è lo stesso di oggi ci rassicurò, e ne può dare contezza, su una presenza massiccia delle forze dell'ordine in città, ci doveva scappare il morto, ben venga il plauso del presidente, ma sviolinate a nessuno, abbiate il coraggio di dire la verità abbiamo avuto una lettera di risposta - quella del prefetto su istanza del presidente Passalacqua - in cui si diceva che non c'era criminalità, ben vengano le forze dell'ordine, ma forse servono le ronde volontarie. Presidente la invito a non fare sviolinate con un morto che c'è stato, ma a prendere di polso insieme a noi per avere più presenza". Marino: 'mi compiaccio con la collega Genna, siamo sulla stessa lunghezza d'onda, la città è invivibile, io non sono razzista, ma come in ogni popolo è arrivato un po' di marciume e ne sta arrivando altro. A Strasatti gli extracomunitari giovani hanno fatto delle bande, è un'offesa per noi marsalesi che in altre città ci comportiamo egregiamente, a questa gente o li abituiamo al vivere civile, come si vive qua o vanno via, sono pronto ad occupare la prefettura, i rumeni sono d'attenzionare perché sono d'animo cattivo". Milazzo: "Marino non bisogna discriminare e non è l'intenzione di questa aula, necessita l'inibizione della vendita di alcool dopo le 20". Orlando: "condivido quello detto dai colleghi e un plauso alla Milazzo, presidente plauso va fatto ai colleghi del 118 che lavorano insicuri". Infine Pugliese: "sono deluso, sensibilizzo nuovamente il sindaco ad instaurare un tavolo tecnico e chiedere alla prefettura l'impiego dell'esercito con diverse regole d'ingaggio". Chiude Sturiano: "il problema è locale, gli extracomunitari sono funzionali alla nostra società".
Caro presidente, nell'opera regista, questo giro si è recitato a soggetto. Sul pensiero e le idee: il linguaggio è importante per farsi comprendere e non urtare la sensibilità altrui, la locuzione 'ci è scappato il morto" è infelice. Il retaggio che i marsalesi fuori siano bravissimi nei comportamenti, a casa, invece, "tana liberi tutti" è preoccupatante, è assente il senso civico ma sempre, in trasferta lì accoglie il controllo e la repressione. Ronde volontarie come soluzione, evocano la Milizia Volontaria. Gli extracomunitari, ma pure i comunitari rumeni da educare, non integrare, attraverso dignità, istruzione e lavoro. Istanze e moral suasion sulle altre istituzioni. Antropologia culturale di Sala delle Lapidi.
Vittorio Alfieri