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30/10/2021 10:00:00

Trapani: "Cento bambini hanno perso 44 giorni di scuola", l'allarme smentito dai dirigenti scolastici

 “Cento bambini hanno già perso 44 giorni di scuola”. A lanciare l'allarme erano stati, giovedì, Piero Spina segretario Cives, Valentina Villabuona presidente associazione provinciale del Pd, e i consiglieri comunali Gaspare Gianformaggio, Francesca Trapani, Giuseppe Lipari, Domenico Ferrante, Claudia La Barbera Via. Ma a smentirli sarebbero stati i dirigenti scolastici.

“Quello che può essere definito come uno scialbo ed indecoroso tentativo di strumentalizzare politicamente una vicenda già complessa, facendo addirittura leva sui sentimenti e sullo stato d'animo delle famiglie, - dice il sindaco Giacomo Tranchida - viene totalmente smentito proprio dai dirigenti scolastici dei vari istituti trapanesi. Incomprensibile, pertanto, il comunicato diffuso da questi soggetti, evidentemente male informati o, peggio, intenzionati a diffondere notizie false e pretestuose con scrupoloso tempismo proprio mentre il Comune – aggiunge il primo cittadino - produce un enorme sforzo per giungere, anche mediante modifica della legge regionale, ad una soluzione il più possibile urgente”.

A smentirli i dirigenti Cottone del “Bassi-Catalano”, Sacco del “G.G. C. Montalto”, Ursino della scuola “Umberto”, Termini della “Nunzio Nasi”, Monticciolo della “Marconi” e Gentile della “G. Montalto”, appositamente contattati dal sindaco. “Non possiamo tollerare un così ignobile gioco al ricatto che locali esponenti politici pensano di poter attuare nei miei riguardi - dichiara Tranchida – non comprendendo, evidentemente, che non mi faccio tirare la giacca da nessuno. Stiamo lavorando, entro percorsi di legittimità, evitando prevedibili danni erariali per competenze allo stato non attribuite ai comuni, per giungere ad una soluzione trasparente e definitiva. Trovo davvero vergognoso e criminale – conclude - che la politica possa giocare con i sentimenti delle persone e, specialmente, di tutte quelle famiglie che in questo momento soffrono per colpe non loro”.