Oggi, 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, una ricorrenza istituita a livello mondiale per mantenere vivo il dibattito su questa grave violazione dei diritti umani affinché venga riconosciuta e contrastata di conseguenza.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, così come nel resto d’Italia, ripongono nel delicato settore la massima attenzione che si esplica non solo nello svolgimento dell’attività investigativa, condotta secondo i tempi e i modi previsti dalla vigente normativa, ma anche e soprattutto nella vicinanza alle vittime. Infatti, molto spesso tali violenze appaiono difficili da denunciare, soprattutto quelle che si verificano in ambito familiare: sentimenti di paura e sensi di colpa si mescolano alla speranza che la persona amata possa ravvedersi smettendo i panni del carnefice. In tali circostanze, il Carabiniere è chiamato a comprendere la situazione emotiva della vittima, aiutandola a chiedere aiuto.
Per raggiungere questo scopo, già a partire dal 2014, l’Arma si è dotata della “Rete Nazionale di Monitoraggio sul Fenomeno della Violenza di Genere” composta da personale appositamente addestrato con il compito di sostenere i reparti sul territorio nello sviluppo delle indagini. Inoltre, da tempo l’Arma dei Carabinieri collabora con l’associazione “Soroptimist International d’Italia” nell’allestimento di idonei locali per l’ascolto protetto di donne e minori vittime di violenza nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé”, presente anche a Trapani dal giugno 2018.
Il report - In termini numerici, nell’ultimo anno i Carabinieri di Trapani, nel contrastare la violenza sulle donne, hanno proceduto per 55 casi di maltrattamenti in famiglia, 48 di atti persecutori, 27 violenze sessuali e 2 episodi di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. In ciascuno dei predetti fatti delittuosi sono stati presi provvedimenti d’intesa con l’autorità giudiziaria.
A titolo esemplificativo, le tempestive e accurate indagini svolte dai Carabinieri, in sinergia con le Procure della Repubblica presenti in Provincia, hanno permesso di assicurare alla giustizia i quattro presunti responsabili di una violenza sessuale di gruppo avvenuta ai danni di una diciottenne in località Tre Fontane; di trarre in arresto un 32enne trapanese che, nel perseguitare la propria ex convivente era arrivato a danneggiare due autovetture di cui una data alle fiamme, di proprietà di altrettanti amici della vittima per ingiustificata gelosia e, solo pochi giorni fa, un uomo di 45 anni è stato condotto in carcere per i reati di maltrattamenti e minacce di morte ai danni dell’ex moglie e della figlia minorenne.
Nell’ambito delle misure cautelari appositamente istituite per realizzare una “protezione anticipata” della vittima in modo efficace e celere, con le modifiche della normativa sul cd Codice Rosso, è stata introdotta la possibilità di applicare i braccialetti elettronici anche nei confronti dei soggetti gravati dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima. Nell’ultimo anno, la Centrale Operativa di Trapani ha gestito, a livello provinciale, 36 braccialetti elettronici anti-stalker. Tale sistema consente di tracciare i movimenti della persona protetta oltre a quelli del potenziale aggressore grazie a due dispositivi di diverso genere in possesso degli interessati: quando le apparecchiature rilevano una distanza inferiore alla soglia minima imposta dal giudice, scatta l’allarme presso le Centrali Operative.