Accogliendo l’istanza dell’avvocato difensore Vito Daniele Cimiotta, il gip del Tribunale di Marsala ha revocato gli arresti domiciliari, sostituendoli con obbligo di presentazione alla pg, per il 52enne marsalese Giuseppe Montalto, che nel pomeriggio dello scorso 4 agosto ha appiccato il fuoco, con una tanica di benzina, all’altare e al tabernacolo della chiesa del Santuario Nostra Signora di Fatima di contrada Birgi Nivaloro, posizionando dentro l’edificio sacro anche due bombole di gpl che sarebbero potute esplodere con conseguenze devastanti.
Intanto, cominciano ad emergere i motivi del gesto, che pare siano da ricondurre a gelosia. Poco dopo l’attentato incendiario, al Pronto soccorso dell’ospedale “Borsellino”, dove Montalto si era recato perché rimasto ustionato alle gambe, l’uomo (che insieme alla moglie frequentava il Santuario di Birgi) ai poliziotti del Commissariato e della Squadra mobile rilasciava dichiarazioni spontanee, confermando di “essere – dissero gli inquirenti - l’autore dell’incendio e che l’insano gesto era stato frutto di un raptus dovuto a motivi personali”.