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16/12/2021 06:00:00

Marsala e l'impiantistica sportiva... mai così male, mai così in basso

100.000 abitanti, due squadre in Serie A (pallamano e pallavolo). Anzi, solo la pallavolo, visto che da qualche anno la squadra di pallamano ha cambiato denominazione in Hanball Il Giovinetto Petrosino, proprio perché ospitata da tempo fuori dai confini lilibetani.


D'altro canto, la realtà sportiva più storica e importante (siamo pur sempre in Italia), ovvero il Marsala Calcio, completamente assente dalla mappa.
I risultati sportivi sono legati a doppio filo con le condizioni degli impianti pubblici che ospitano o dovrebbero ospitare le società.

A Marsala, per esempio, verrebbe da pensare che la Sigel Marsala Volley che da moltissimi anni milita nella serie A2 di pallavolo femminile si alleni e giochi al Pala SanCarlo, 6.000 posti a sedere, riaperto nel 2018 in pompa magna dopo più di dodici anni di chiusura.
No. Gioca nella piccola palestra “Fortunato Bellina”, sempre di proprietà del comune. Una palestra dove per anni ha piovuto dentro, facendoci sbeffeggiare da mezza Italia.
Palestra Bellina che comunque, vista la presenza contemporanea della Fly Volley, è sovraccarica.

Il San Carlo, dove giocano e si allenano soltanto due società (il Marsala Futsal di calcio a 5 e la LeAli Handball di pallamano femminile, affidataria dell'impianto), è troppo costoso. I canoni di locazione, su tabelle consigliate dalla vecchia amministrazione e comunque proporzionate ai costi di gestione in capo alla squadra di pallamano che gestisce il palazzetto, per la società sportiva più ricca e importante del territorio non sono affrontabili.

La piscina comunale? Chiusa da anni, in condizioni che fanno accapponare la pelle. Si profila una battaglia legale, ne abbiamo parlato qualche giorno fa.

Lo Stadio “Nino Lombardo Angotta” è vuoto, ma inagibile. 12.000 posti, un impianto polisportivo che dovrebbe essere la casa per molte società del territorio.
Bloccato, fermo a marcire (letteralmente). Si aspetta la Commissione Provinciale Pubblici Spettacoli, che dovrebbe quanto meno verificare l'agibilità di parte degli spogliatoi e del terreno di gioco. E da mesi bussa alla porta il Marsala Calcio Femminile, costretto a vagare a proprio spese in giro per la provincia per disputare le proprie gare ufficiali.

L'impianto calcistico “Mariano Di Dia” di contrada Strasatti è piccolo, fatiscente, congestionato. Inoltre, come vedremo più avanti, non è minimamente trasparente la sua gestione. 

Tutte le società sportive, dalla più piccola ASD con pochissimi tesserati fino alle società più ricche e rappresentative, lamentano al sindaco Massimo Grillo e all'assessore Michele Gandolfo problemi logistici. Il sindaco, negli ultimi giorni, forse per spirito natalizio, ha ascoltato un po' tutti. Il mantra è sempre quello: la vecchia amministrazione (si legga l'ex sindaco Di Girolamo), ha lasciato macerie.

La fotografia dell'impiantistica sportiva marsalese, è quella propria della Città: stato di abbandono, crisi strutturale, mancanza di progettualità.
Chi ha la fortuna (e le risorse) di giocare in una struttura privata, come la Pallacanestro Marsala, riesce a tirarsi fuori da questo pantano.

La nuova Amministrazione, che tanto nuova ormai non è più visto che si è insediata da più di 16 mesi, canta sempre la stessa canzone: abbiamo ereditato una situazione disastrosa dalla vecchia Amministrazione.

Ormai un anno fa, il presidente del consiglio Enzo Sturiano ha commissionato un'indagine conoscitiva in merito allo stato strutturale degli edifici sportivi alla 6° Commissione (Sport, Edilizia Scolastica e Turismo).
La commissione, presieduta da qualche mese dal consigliere Massimo Fernandez, lui in prima persona proprietario di un noto impianto sportivo per il calcio a 5, a sua volta ha interpellato gli uffici tecnici del comune.
La risposta? Scostante.
Il Dirigente del Settore Lavori Pubblici, ing. Benedetto Mezzapelle, ha comunicato testualmente che non è semplice per l'Ufficio Tecnico comunale intervenire per dare soluzioni alle diverse criticità, sia per carenza di personale che per mancanza di fondi.

Nei mesi scorsi la 6° Commissione aveva anche interpellato Marsala Schola, per conoscere lo stato delle palestre scolastiche. Le risposte di Marsala Schola sono state incerte, addirittura assurde. Secondo il verbale, dovrebbero (sì, dovrebbero) essere 24 le palestre, ma molte non hanno l'agibilità e/o la “scia” antincendio.

La gazzarra non ha fine: l'Assessore allo Sport Michele Gandolfo lamenta che alcune Associazioni occupano impianti comunali senza convenzione, o addirittura senza affidamento da parte della proprietà (il Comune). Inoltre, lo stesso Gandolfo si è scagliato contro l'ufficio tecnico, reo a suo dire di non essersi mai adoperato per risolvere le criticità legate agli impianti sportivi.
Almeno Gandolfo, quindi, pensa che la colpa non sia da attribuire soltanto al suo omologo predecessore Andrea Baiata e all'ex sindaco Alberto Di Girolamo.

In ultimo, l'indagine conoscitiva di Sturiano si è conclusa interpellando il responsabile dell'ufficio sport, Tony Genna. Ne è venuto fuori che, il Marsala Volley occupa da tempo (quasi quindici anni) la “Fortunato Bellina”, ma senza nessuna convenzione firmata dalla stessa società.
Ancora più grave: sebbene attivo e occupato il “Di Dia” di Strasatti non è affidato, così come le palestre di Strasatti e Digerbato.

Il “Di Dia” è pieno, ci giocano moltissime società calcistiche, soprattutto di settore giovanile. Sarebbe bello capire a chi pagano il canone di affitto, e perché... e questi soldi nelle tasche di chi vanno a finire.