Oggi 2 gennaio, iniziano i saldi in Sicilia. "Saranno interessate oltre un milione e mezzo di famiglie e ogni persona, nell'isola, spenderà - secondo le stime dell'ufficio studi Confcommercio - , circa 100 euro per un giro di affari che si aggira intorno ai 300 milioni di euro" A comunicarlo è il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, il quale afferma che, in un periodo in cui l'incertezza regna sovrana, "i saldi invernali restano uno degli approdi certi a cui fare riferimento per tornare a respirare un poco di normalità anche nella nostra terra".
I saldi rappresentano, per Confcommercio, una risposta importante al contenimento dell'inflazione. "Dopo i segnali di ripresa registrati in stagione, nonostante le molte preoccupazioni per il Covid-19 - aggiunge Manenti - gli ineludibili incrementi dei prezzi fanno di questi saldi una importante risposta degli operatori commerciali al contenimento dell'inflazione e un'opportunità per i consumatori a caccia dell'affare e per oltre un milione e mezzo di famiglie siciliane la possibilità di concedersi un regalo di moda e soddisfare un desiderio dopo tante restrizioni". Manenti, altresì, chiarisce che si tratta "di un'eccezionale occasione anche per consolidare lo shopping sotto casa nei negozi di prossimità dove fiducia, relazione, servizio, prova e consegna istantanea unitamente al prezzo di saldo fanno propendere i consumatori per un acquisto nei punti vendita delle nostre città e dei nostri centri. Le vendite di fine stagione sono sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma per noi commercianti servono per avere liquidità rinunciando ai margini nell'auspicio però che possano aiutare a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno".
Ecco il decalogo dei consigli di Confcommercio per il corretto acquisto in periodo Covid:
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.
Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.