Le insidie, soprattutto per i più giovani, si annidano sul web. In aumento i casi di pedopornografia on line. Nell'anno che si è appena concluso la polizia postale è stata impegnata in 5.515 attività di indagine (+ 70% rispetto all’anno precedente) all’esito delle quali sono state eseguite oltre 1.400 perquisizioni (+ 87% rispetto all’anno precedente). Nel corso del 2021 si è verificato, infatti, un significativo incremento dei casi di sfruttamento sessuale dei minori e di adescamento online: eseguiti 137 arresti (+98% circa rispetto al 2020 ) e denunciate 1400 persone (+17% rispetto al 2020 ).
Per quanto attiene l’attività di prevenzione sono stati analizzati oltre 29.000 siti internet, 2.539 dei quali, riscontratone il carattere pedopornografico, sono stati oscurati mediante inserimento nella black list. Le indagini riguardanti il fenomeno delle truffe online in materia di e-commerce ovvero nell’ambito di piattaforme per l’offerta di beni e servizi, hanno consentito l’individuazione di oltre 3.200 presunti autori deferiti alla magistratura.
Per quanto riguarda il settore della cybersicurezza ed in particolare la protezione delle Infrastrutture Critiche, nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto ad attacchi e minacce aventi per obiettivo le infrastrutture sensibili di interesse nazionale (pubbliche e private), la polizia postale, ha gestito: 5.434 attacchi informatici significativi nei confronti di servizi informatici
relativi a sistemi istituzionali, infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale, infrastrutture sensibili di interesse regionale, grandi imprese; ha diramato 110.524 alert di sicurezza riferibili a minacce per sistemi informatici/telematici oggetto di tutela del Centro.
Le attività investigative hanno portato al deferimento di complessive 187 persone per accesso abusivo e danneggiamento di sistemi informatici afferenti sistemi critici ovvero servizi essenziali, diffusione di malware, trattamento illecito di dati su larga scala. Nel settore del financial cybercrime, si registrano per il 2021 ben 126 attacchi informatici ai sistemi finanziari di grandi e medie imprese, per un ammontare complessivo di oltre 36 milioni di euro sottratti illecitamente mediante complesse frodi telematiche, 17 milioni dei quali recuperati a seguito dell’attivazione tempestiva della Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Gli attacchi al mondo dell’impresa, mediante frodi basate su tecniche di social engineering risultano particolarmente condizionati dalla pandemia in corso, soprattutto per l’utilizzo diffuso di sistemi di comunicazione per la gestione economica da remoto, conseguenti all’adozione su larga scala di processi di smart- working. In merito ai fenomeni di phishing, smishing e vishing, tecniche utilizzate per carpire illecitamente dati personali e bancari, sono stati oltre 18.000 i casi trattati di furto di credenziali per accesso ai sistemi di home banking, di numeri di carte di credito, di chiavi private di wallet di cryptovalute. Sono stati, infine, 781 i soggetti denunciati.